
Apple guida le fila degli smartphone nell’approccio generale alla sostenibilità, secondo il più recente rapporto “Smartphone ed economia circolare: creazione di un futuro sostenibile” di Counterpoint Research. Questo rapporto valuta in che misura il brand sta riducendo l’impatto sull’ambiente riutilizzando materiali, riciclando dispositivi e riducendo al minimo gli sprechi in ogni fase, dalla progettazione dello smartphone, ai chip di elaborazione e all’imballaggio fino al consumo energetico. Il rapporto di Counterpoint comprende anche iniziative a livello aziendale, progressi sulla neutralità del carbonio e SDG 13 (uno dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile adottati dalle Nazioni Unite).
Lo Smartphone Circular Economy Report Scorecard propone un solido sistema di metriche che valuta i primi cinque brand di smartphone a livello globale. Ogni azienda ha la propria visione e il proprio approccio generale alla sostenibilità. La visione di Apple sembra essere più chiara della concorrenza e in virtù delle azioni che supportano tale impostazione.

Sebbene la visione della sostenibilità sia solo l’inizio, ciascuno di questi brand si è comportato in modo abbastanza diverso nelle tre fasi principali dell’economia circolare degli smartphone: produzione, utilizzo e fine vita.
Produzione
La produzione di uno smartphone è responsabile per circa l’80% dell’impronta di carbonio totale nel suo ciclo di vita, e quindi è la fase più critica. I brand si sono concentrati e hanno pubblicizzato maggiormente questo aspetto. I materiali vergini sono stati sostituiti con componenti ecologiche, mentre gli imballaggi biodegradabili ed ecosostenibili sono ormai la norma. Anche i meccanismi di risparmio idrico sono rispettati nell’intero ecosistema produttivo. I brand ora si aspettano che anche i loro fornitori aderiscano alle norme ambientali. I migliori marchi come Samsung, Apple e OPPO hanno iniziato a propagare i benefici ambientali attraverso le loro iniziative nella produzione. I dettagli, tuttavia, sono più complessi di quanto pubblicizzato. Sebbene le iniziative rappresentino un grande passo nella giusta direzione, le entrate e il profitto rimangono gli obiettivi principali.

Utilizzo
La maggior parte dei marchi più longevi nell’elettronica di consumo lavora intrinsecamente per motivare i consumatori a sostituire i propri dispositivi con versioni più nuove e tecnologicamente avanzate. Ma a causa degli sforzi per la sostenibilità, i brand devono mantenere un equilibrio tra sedurre il consumatore e salvare l’ambiente. Leader cinesi come OPPO, Xiaomi e vivo cercano costantemente di migliorare la durata della batteria e l’efficienza energetica.
Mentre Apple ottiene un punteggio elevato in termini di longevità complessiva, aggiornamenti e innovazioni verso la sostenibilità, Samsung ottiene punteggi più alti nelle reti di riparazione, efficienza energetica e post-vendita. Alla fine, dipende da quanto tempo un consumatore sceglie di utilizzare un dispositivo. Qualsiasi azione intrapresa dai brand per supportare questo sforzo risulta essere un passo importante verso un futuro più sostenibile.
Fine vita
I brand hanno molto da fare quando si tratta di recuperare i loro smartphone una volta che la loro vita utile giunge al termine. Reinserire gli smartphone usati nel sistema è necessario per gestirli in modo sostenibile. Devono essere riparati/rinnovati per il riutilizzo o riciclati in modo responsabile per completare il ciclo circolare. L’obiettivo principale qui è ridurre i rifiuti elettronici. È fondamentale sapere quanto stanno facendo le aziende per questa causa.
Il mercato globale degli smartphone ricondizionati è cresciuto a passi da gigante negli ultimi anni. Nel 2021, il mercato si è espanso del 15% su base annua e promette di crescere ulteriormente nei prossimi anni. I vettori e gli attori della vendita al dettaglio stanno aumentando, ma le iniziative dei brand in materia di bonifica, ricondizionamento e riduzione dei rifiuti elettronici sono piuttosto limitate. Anche i migliori marchi non sono ancora abbastanza attivi nel ritirare l’usato e i prodotti non più funzionanti. Il potenziale più alto si concentra su iniziative come le permute, che garantiscono il riacquisto dei dispositivi più vecchi. Ciò richiede che i volumi accumulati dai device usati siano poi scaricati da qualche parte. Marchi come OPPO, vivo e Xiaomi hanno ancora molta strada da fare per recuperare e ricondizionare i dispositivi se consideriamo il volume di nuovi smartphone spediti su base annua. Apple e Samsung negli anni hanno ben oliato questi meccanismi di recuperano e svettano in termini di cifre e percentuali, ma la maggior parte del recupero e del ricondizionamento sono eseguiti da aziende che operano nell’ecosistema secondario. La fase di fine vita è piuttosto complessa ma una delle più gratificanti se fatta bene.
I legami tra brand e partner di sostenibilità locali sono aumentati, portando a iniziative di econimia circolare in tutte le aree geografiche. Tali iniziative devono crescere a un ritmo più rapido per essere in linea con i volumi di nuovi smartphone spediti ogni anno. Ci sono anche opportunità. La sostenibilità e i suoi vari aspetti sono, di fatto, composte da iniziative e player che possono operare in molti settori per cogliere diverse opportunità. I benefici per l’ambiente aumentano quando l’industria e il governo prendono provvedimenti nella giusta direzione. I brand si stanno impegnando, ben sapendo che le iniziative di sostenibilità creeranno o distruggeranno la percezione e il business negli anni a venire.