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Foxconn, il noto produttore mondiale di elettronica, ha affermato di aver ripreso le normali operazioni di produzione a Shenzhen, dopo che un blocco parziale – scattato il 14 marzo scorso – aveva coinvolto le sue fabbriche, a seguito dei contagi da Coronavirus che avevano interessato l’area territoriale. E che avevano indotto il governo cinese a imporre la stretta. Lo riferisce l’agenzia riferisce Reuters. In una dichiarazione, Foxconn ha affermato di aver sostanzialmente ripreso le normali operazioni di ordine e produzione negli stabilimenti di Longhua e Guanlan. Inoltre, ha aggiunto che “attuerà rigorosamente politiche di prevenzione e controllo delle epidemie”. Non a caso, una parte del personale vivrà e lavorerà in una bolla, mentre ai dipendenti di Futian, un distretto di Shenzhen, è stato ancora consigliato di lavorare da casa.

Foxconn e la produzione di iPhone

La riapertura arriva poco più di una settimana dopo che la società ha annunciato che avrebbe sospeso le operazioni in città dopo che era stato segnalato un picco di 60 nuove infezioni. Tale cifra aveva scatenato non poche sorprese nei mercato occidentali, ancora alle prese con dati di contagio ben superiori. Tuttavia, la Cina ha seguito una rigorosa strategia “zero-Covid” e non ha indugiato a utilizzare severi blocchi e test di massa per tenere a bada il virus. Secondo alcune fonti, appare improbabile che – per quanto Foxconn sia uno dei principali fornitori Apple – la chiusura di Shenzhen abbia avuto un enorme impatto sulla produzione del suo iPhone. Stando sempre all’agenzia Reuters osserva che si ritiene che la maggior parte della produzione di iPhone di Foxconn nel paese avvenga a Zhengzhou, nella provincia di Henan.