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RUSSELL HOBBS

Per la prima volta, Counterpoint si è concentratat su Oppo e sull’andamento del brand in Italia, ritenuto un mercato fondamentale da proteggere per il brand. Secondo l’istituto di ricerca, nella prima metà del 2023, le vendite di smartphone in Italia sono crollate del 28% su base annua, scendendo sotto i 5 milioni di unità. Questo dato è stato ben al di sopra della contrazione media del mercato del 19% osservata in tutta Europa e ha segnato la peggiore performance semestrale del mercato italiano dal 2019 .

Il calo può essere attribuito all’elevata inflazione prevalente in Italia rispetto al 2022, che ha avuto un impatto significativo sulla fiducia dei consumatori. Anche la quota dell’Italia nel mercato degli smartphone in Europa occidentale è diminuita. Altri importanti Paesi della regione, come Regno Unito, Francia e Germania, hanno registrato quote relativamente stabili o in aumento.

Un’altra differenza tra il mercato degli smartphone italiano e quello degli altri principali paesi dell’Europa occidentale è la quota significativamente più elevata detenuta nel mercato italiano dal gruppo OPPO (composto dal trio di brand: OPPO, OnePlus e realme, che comunque agisce in modo indipendente nel nostro Paese). Nella prima metà del 2023, la quota del gruppo OPPO nel mercato italiano degli smartphone si è attestata intorno all’11%, più del doppio della sua quota di mercato nel Regno Unito, Francia e Germania. Ciò suggerisce che l’Italia sia uno dei mercati dell’Europa occidentale su cui il gruppo OPPO intende concentrare i propri sforzi, soprattutto dopo il ritiro dai mercati tedesco e francese a seguito di una controversia sui brevetti con Nokia.

Tuttavia, la quota di mercato del gruppo OPPO in Italia è diminuita rispetto all’anno precedente. Nella prima metà del 2022 deteneva una quota di mercato del 17%, diventando così il principale marchio cinese sul mercato. Ma nella prima metà del 2023, Xiaomi ha riconquistato il primo posto tra i marchi cinesi dopo aver registrato un aumento del 2% rispetto al 2022 e aver conquistato una quota di mercato del 16%. Questo spostamento può essere attribuito al fatto che nel mercato italiano degli smartphone, dove il segmento budget inferiore a 200 dollari rappresenta quasi la metà del comparto, le vendite del gruppo OPPO in questa fascia di prezzo sono diminuite del 40% perché si è concentrato su modelli di fascia flagship e premium. Al contrario, Xiaomi ha ottenuto il risultato opposto promuovendo in modo aggressivo sia i canali online sia quelli offline, con un focus particolare sulla serie Redmi Note. Ciò ha portato sette dei suoi modelli a entrare nella lista dei bestseller in quella fascia di prezzo.

Se questo trend continua, sostiene Counterpoint, la posizione del gruppo OPPO in Italia diventerà più incerta. Difendere o aumentare la quota di mercato in Italia è essenziale per compensare le perdite dovute al ridimensionamento o al ritiro dagli altri principali mercati dell’Europa occidentale. Pertanto, conclude Counterpoint, potrebbe essere necessaria una strategia mirata contemporaneamente sia al segmento di budget inferiore a 200 dollari sia al segmento premium in graduale crescita (> 600 euro).

La recente previsione dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) di un ulteriore rallentamento dell’inflazione nei prossimi mesi, insieme a una revisione al rialzo del tasso di crescita economica annua rispetto alle stime iniziali, alimenta le incertezze e si accendono speranze e strategie affinché in Italia gli smartphone possano evitare ulteriori cali significativi. In questo contesto, di particolare interesse è la sostenibilità della posizione del gruppo OPPO nel mercato italiano degli smartphone.