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Sul tema dei brevetti la Commissione Ue ha proposto nuove norme per aiutare le imprese, in particolare le piccole e medie imprese (Pmi), a sfruttare al massimo le loro invenzioni, le nuove tecnologie e contribuire alla competitività e alla sovranità tecnologica nei paesi comunitari. I regolamenti proposti da Bruxelles sui brevetti essenziali standard, la concessione obbligatoria di licenze di brevetti in situazioni di crisi e la revisione della legislazione sui certificati protettivi complementari creeranno un quadro dei diritti di proprietà intellettuale più trasparente, efficace e a prova di futuro. Le nuove norme messe in campo dall’esecutivo – sempre più richiesti per le tecnologie utilizzate nei dispositivi smart come droni, auto connesse e telefoni cellulari – sono volte anche a cercare di ridurre i contenziosi. 

Commissione Ue: regole per il sistema del Brevetto Unitario

La Commissione ha affermato che il sistema per i cosiddetti brevetti standard essenziali (SEP) era frammentato, privo di trasparenza, ha portato a lunghe controversie e che l’autoregolamentazione non ha funzionato. I SEP proteggono tecnologie come 5G, Wi-Fi o Bluetooth necessarie ai produttori di apparecchiature per conformarsi agli standard internazionali. Beni immateriali come marchi, design, brevetti e dati sono sempre più importanti nell’odierna economia della conoscenza. La proprietà intellettuale è un motore chiave per la crescita economica in quanto aiuta le aziende a ottenere valore dai loro beni immateriali. Le industrie ad alta intensità di proprietà intellettuale rappresentano quasi la metà di tutto il Pil e oltre il 90% di tutte le esportazioni dell’Ue. “Abbiamo proposto regole eque a vantaggio dei titolari e degli utenti dei brevetti, fornendo validi strumenti di proprietà intellettuale alle Pmi. Stiamo consentendo all’industria creativa e innovativa europea di rimanere un leader globale e di accelerare le transizioni verdi e digitali dell’Europa. Perché norme equilibrate, trasparenti e unificate sui brevetti tuteleranno meglio le imprese per eccellere nel mercato unico e oltre”, ha sottolineato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione Europea. Le proposte  integreranno il sistema del Brevetto Unitario, che sarà operativo dal 1° giugno 2023. I rispettivi punti di partenza sono disposizioni e principi esistenti del diritto internazionale e dell’UE in materia di proprietà intellettuale, ma ciascuno di essi mira a rendere il sistema dei brevetti più efficace eliminando ulteriormente la frammentazione del mercato unico, riducendo la burocrazia e migliorando l’efficienza. Questo solido quadro di brevetti consentirà agli operatori economici e alle autorità competenti di proteggere meglio l’innovazione, garantendo al tempo stesso un accesso equo, anche durante le situazioni di emergenza.

Brevetti per la connettività 5G, Wi-Fi, Bluetooth, NFC

I brevetti standard essenziali (SEP) sono brevetti che proteggono la tecnologia che è stata dichiarata essenziale per l’implementazione di uno standard tecnico adottato da un’organizzazione di sviluppo standard (SDO). Tali standard riguardano ad esempio la connettività (ad esempio, 5G, Wi-Fi, Bluetooth, NFC) o gli standard di compressione e decompressione audio/video. Per realizzare un prodotto conforme agli standard, un implementatore è obbligato a utilizzare i relativi brevetti “essenziali”. Il monopolio concesso da tali brevetti specifici è bilanciato dall’impegno dei titolari di SEP a concedere in licenza questi brevetti a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie (FRAND), consentendo l’accesso al mercato agli implementatori. Per molti anni, l’attuale sistema ha sofferto di una mancanza di trasparenza, prevedibilità e lunghe controversie e contenziosi. Nel suo piano d’azione IP 2020, la Commissione ha sottolineato la necessità di “un quadro molto più chiaro e prevedibile, che incentivi i negoziati in buona fede piuttosto che il ricorso alle controversie”. L’applicabilità dei SEP (in particolare per gli standard di connettività) aumenterà con l’avvento dell’IoT. Di conseguenza, un sistema ben funzionante che faciliti l’accesso alle tecnologie, premiando nel contempo l’innovazione, è fondamentale per la sovranità tecnologica dell’Ue. Il quadro di licenza SEP proposto mira a creare un sistema equilibrato, stabilendo un punto di riferimento globale per la trasparenza SEP, la riduzione dei conflitti e negoziati efficienti. Ha i seguenti due obiettivi principali:

1. Garantire che sia i proprietari che gli esecutori di SEP dell’Ue innovino nell’UE, realizzino e vendano prodotti nell’UE e siano competitivi sui mercati globali.

2. Garantire che gli utenti finali, comprese le Pmi ei consumatori, beneficino di prodotti basati sulle più recenti tecnologie standardizzate a prezzi equi e ragionevoli.

Più trasparenza

Il quadro di licenza SEP proposto fornirà ulteriore trasparenza per quanto riguarda i portafogli relativi, le royalty aggregate (quando sono coinvolti brevetti di più titolari) e consentirà alle parti di disporre di mezzi più efficienti per concordare i termini FRAND delle loro licenze. La proposta introduce misure sui seguenti aspetti: un registro SEP, una banca dati e controlli di essenzialità; pareri di esperti sulla royalty aggregata; determinazione FRAND mediante conciliazione sostitutiva di oneroso contenzioso; Misure di sostegno alle PMI; e l’istituzione di un “Centro di competenza” presso l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale. Il regolamento proposto si applicherà a tutte le norme che saranno pubblicate dopo la sua entrata in vigore. Tuttavia, la Commissione determinerà quali norme, relative implementazioni o casi d’uso sarebbero esclusi dalla fissazione aggregata delle royalty e dal processo di conciliazione FRAND, in situazioni in cui la rispettiva licenza SEP non pone difficoltà o inefficienze significative che incidono sul funzionamento del mercato interno. Viceversa, le norme pubblicate prima dell’entrata in vigore del Regolamento non ne saranno soggette, a meno che specifiche distorsioni del mercato dovute a inefficienze nel rilascio delle licenze ai SEP inducano la Commissione ad includerle nel proprio ambito di applicazione.

Licenza obbligatoria

La licenza obbligatoria dei brevetti consente a un governo di autorizzare l’uso di un’invenzione brevettata senza il consenso del titolare del brevetto. Gli accordi di licenza volontaria con i produttori sono generalmente lo strumento preferito per aumentare la produzione, ma se gli accordi volontari non sono disponibili o adeguati, la licenza obbligatoria può aiutare a fornire l’accesso a prodotti e tecnologie chiave rilevanti per la crisi come ultima risorsa in tempi di crisi. Attualmente esiste un mosaico di 27 regimi nazionali di licenze obbligatorie, anche se in tutta l’UE operano molte catene del valore. Ciò può essere fonte di incertezza giuridica sia per i titolari dei diritti che per gli utilizzatori dei diritti di proprietà intellettuale. Le nuove norme prevedono un nuovo strumento di licenza obbligatoria a livello dell’UE che integrerebbe gli strumenti di crisi dell’UE, come lo strumento di emergenza del mercato unico, i regolamenti HERA e il Chips Act. Queste nuove norme rafforzano ulteriormente la resilienza dell’Unione alle crisi, garantendo l’accesso ai principali prodotti e tecnologie brevettati durante le crisi, qualora gli accordi volontari non fossero disponibili o adeguati.

Certificati di protezione complementare

Un certificato di protezione supplementare (SPC) è un diritto di proprietà intellettuale che estende la durata di un brevetto (fino a cinque anni) per un prodotto farmaceutico umano o veterinario, o un prodotto fitosanitario, che è stato autorizzato dalle autorità di regolamentazione. Ha lo scopo di incoraggiare l’innovazione e promuovere la crescita e l’occupazione in questi settori. Tuttavia, la protezione SPC è disponibile solo a livello nazionale. Di conseguenza, l’attuale sistema risente della frammentazione, che comporta procedure complesse e costose, nonché incertezza giuridica. Questa iniziativa introduce un SPC unitario ad integrazione del Brevetto Unitario. La riforma del CPS introduce anche una procedura d’esame centralizzata, attuata dall’EUIPO, in stretta collaborazione con gli uffici nazionali dell’UE in materia di proprietà intellettuale. In base a tale regime un’unica domanda sarà sottoposta ad un unico iter istruttorio che, in caso positivo, comporterà il rilascio di CPC nazionali per ciascuno degli Stati membri designati nella domanda. La stessa procedura può comportare anche il rilascio di un CPS unitario.

Fondo Ue 2023 per le Pmi

Per sostenere ulteriormente l’innovazione, in concomitanza con le proposte odierne, il Fondo Pmi 2023 metterà ora a disposizione anche nuovi servizi di voucher riguardanti, per la prima volta, i brevetti europei e le nuove varietà vegetali. Questi nuovi servizi consentiranno alle PMI di risparmiare fino a 1.500 euro sui costi di registrazione dei brevetti e 225 euro sulla registrazione di nuove varietà vegetali per domanda. I regolamenti proposti dovranno ancora essere discussi e approvati dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea in vista della loro adozione ed entrata in vigore.