
Durante gli ultimi anni il mercato dei giochi (Videoludica) e in particolare quello dei videogames ha registrato una crescita complessiva pari al 5,8% in più rispetto al dato del 2014-2015. Così abbiamo visto come nel giro di questi cinque anni successivi il fatturato del gioco digitale, videoludica sia cresciuto, raddoppiando in molti casi. Il fatto più rilevante è dato dal cambio di passo del gaming rispetto a molte altre industrie creative e culturali, il settore ha fatto affidamento sulla forte crescita della sua attività online, in particolare nei principali mercati europei (+ 155% in Francia, Regno Unito, Germania e Spagna insieme). Si pensi a come si sono dovute adeguare ad esempio l’industria degli audiovisivi come il cinema, il settore librario e ancora di più quello musicale. In pratica per quel che concerne gli audiovisivi tiene bene il comparto che si è spostato verso lo streaming video, che è stata una naturale evoluzione degli home video.
In Italia sono in pochi a considerare come realtà quali Netflix o Infinity, si siano trasformate da circuito e aziende di noleggio video, verso una completa digitalizzazione della loro offerta e proposta commerciale. Il cambio di guardia definitivo è arrivato però quando anche Amazon e Disney, due colossi dell’intrattenimento e degli audiovisivi, sono scese in campo, realizzando le loro piattaforme di successo: Prime Video e Disney Plus. Lo stesso è avvenuto per il contesto del gioco, che oggi viene coniugato in versione digitale, perfino con i giochi in modalità cloud, che con Apple, Google Stadia, stanno ottenendo numeri importanti nell’arco di questo ultimo biennio.
“I giochi sono la tecnica culturale chiave del nostro tempo. Sono i principali artefici del patrimonio culturale digitale europeo e il pioniere del futuro digitale dell’umanità. Passo dopo passo, l’industria converge la realtà fisica e virtuale attraverso l’integrazione di nuove tecnologie, modelli di business innovativi e contenuti artistici innovativi che sono e possono essere utilizzati in tutta la società europea, dalla costruzione della democrazia all’istruzione. Sperimentando costantemente con pratiche di lavoro a distanza avanzate e modelli di distribuzione completamente digitali, il settore sta aprendo la strada a una crescita digitale resistente alla pandemia e a posti di lavoro.” Così si è espresso il presidente di EGDF, Hendrik Lesser.
EGDF ha iniziato durante il 2019-2020 a mappare il suo impatto sugli studi di sviluppo di giochi in Europa. Mentre le aziende specificamente grandi e consolidate con un focus su titoli multiplayer e free-to-play e forti riserve finanziarie sono riuscite a trarre vantaggio dalla crisi, molte micro, piccole e medie imprese hanno dovuto lottare. Attualmente, il sostegno pubblico alle produzioni di videogiochi è spesso insufficiente, soprattutto in molti paesi dell’Europa centrale e orientale. Siamo ora a un punto decisivo della storia. Quando gli Stati membri dell’UE investono nella ricostruzione di un’economia più resiliente dopo la pandemia, è tempo per loro di investire nella costruzione del futuro utilizzando il pieno potenziale dell’industria dei giochi.
È importante sottolineare come in Italia vi siano attualmente oltre 15 milioni di gamer, se si considerano i videogames di ogni tipo di categoria e tematica. Non solo sono aumentati i dati del gaming, ma sono venute fuori nuove realtà e piattaforme, come gli eSports, gli sport elettronici, mentre per la comunità dei giochi, un punto di riferimento importante arriva dalla piattaforma di Twitch.tv. Per quel che riguarda il settore del gambling online bisogna sottolineare come durante questi anni siano cresciute le realtà che fanno parte del contesto delle sale da gioco digitali e i casino online in forte ascesa dopo il boom mediatico della Pokermania che appartiene ormai al decennio passato.