
Abbiamo passato circa due mesi con il Lenovo Yoga Slim 7i Carbon, portatile ultra-compatto con piattaforma Evo. E non sono stati due mesi qualunque: lo abbiamo delegato a surrogare il notebook di lavoro, quindi con l’arduo compito di sostituire uno strumento di cui ci fidiamo e al quale ci affidiamo per qualsiasi attività, compresa la produttività in diverse trasferte lavorative. Ci ha convinti a farlo un aspetto fondamentale dello Yoga Slim 7i Carbon: la compattezza e leggerezza. Nonostante il display da 13″ (che si conferma essere la diagonale capace di bilanciare ingombro e area di visualizzazione), il portatile di Lenovo non supera il chilogrammo; arriva a circa 1,2 Kg insieme con l’alimentatore, che ha dimensioni di poco superiori a quelle di uno smartphone. Peraltro, lo Yoga sfrutta l’Usb-C per ricaricare la batteria da 50 Wh, dunque l’alimentatore può essere usato anche con altri device che si affidano alla porta che diventerà uno standard nel 2024.

Lenovo è riuscito dare una nuova forma all’equilibro tra prestazioni, autonomia e dimensioni. Si parta dalla tastiera che, dopo il display peraltro touch, è la sezione che più di ogni altra viene sollecitata durante l’uso e determina l’ergonomia. È ottima quella dello Yoga Slim 7i Carbon, con una corretta e non affaticante corsa dei tasti, ben spaziati nel design a isola che permette digitazioni anche per lunghi periodi di tempo. La tastiera ci è piaciuta fin dalle prime battute, con il rumore “felpato” e l’ampia porzione a essa dedicata nella valva inferiore del portatile. Di fatto, è una keybord “full format” perché occupa tutta la larghezza del portatile e la metà della profondità: le misure sono pari a circa 28×10 cm con tasti di 1,5×1,5 cm. Il comfort è un fattore virtuoso di questo Lenovo.
Comfort assicurato anche dal display, soprattutto perché non è lucido. Il trattamento opaco evita i riflessi e migliora la leggibilità. In più sensibile al tocco, il che vuol dire interagire con le finestre e gli elementi di Windows 11 usando le dita. Modalità che in alcuni casi è preferibile all’ampio ma non sempre precisissimo touchpad. Su quest’ultimo fronte consigliamo di disattivare qualsiasi azione non voluta e non utilizzata, con due o tre dita (per esempio il trascinamento delle finestre o le gesture), dalle impostazioni di Windows 11. Questo perché il touchpad è utile e funzionale nell’utilizzo normale, mentre per operazioni più complesse (la regolazione delle finestre, per l’appunto), consigliamo di usare il touchscreen perché più preciso e puntuale.



Il display da 13″ è di tipo Lcd Ips con un buon angolo di visuale e una risoluzione di 2.560×1.600 pixel: opera a 90 Hz, quindi non solo riproduce in modo più fluido le immagini in movimento ma aiuta anche a ridurre l’affaticamento degli occhi. Certo, incide sui consumi. Per scelta costruttiva il pannello di Lenovo raggiunge un picco di luminosità che non supera i 340 nits, quindi alla resa dei conti refresh e luminosità nella media tendono a trovare un bilanciamento sull’autonomia.
Lo Yoga Slim 7i Carbon, in virtù delle dimensioni e della tastiera confortevole, è perfetto per la produttività in mobilità e il multimedia. Si può anche prestare per lavori di grafica amatoriali o tipicamente da ufficio, ma non è strettamente un portatile da “creator” in quanto copre per poco più dell’80% gli spazi colore P3 e RGB e ha una profondità di 8 bit. In più ha un pannello che punta sulla saturazione e il contrasto elevati, a ulteriore conferma che gli ambiti da ufficio, da remote working, per lo studio e per il multimedia sono quelli più indicati.



Leggero, votato alla produttività e potente. Sono questi i tre “tag” che idealmente apporremmo di fianco a un post sul Lenovo Yoga Slim 7i Carbon. Le prestazioni sono garantite dalla piattaforma Evo, così composta:
Processore: Intel Core i7-1260P (12esima generazione) a 2,1 GHz
Gpu: Intel Iris Xe
Ram: 16 GB
Storage: 1 TB
Una configurazione ideale per qualsiasi esigenza lavorativa e personale. Se in più si pensa che una simile configurazione può essere comodamente trasportata in una borsa, nemmeno tanto voluminosa, si giustifica il prezzo intorno a 1.700 euro. Non poco, ma per un notebook Windows di questa fattura è giustificato dalle doti sopra la media.


Per esempio, nel caso della sezione audio equalizzata da Harman con gli speaker laterali posti nella parte inferiore della scocca. Così da sfruttare l’effetto grancassa della scrivania o del supporto ove si appoggia il Lenovo. Analizzando dove si posizionano gli speaker inferiori, si prende confidenza con il fatto che la struttura dello Yoga Slim 7i Carbon è resistente grazie alla lega in magnesio usata per la scocca, anche del display. Questa scelta combina leggerezza ed elevata longevità, in quanto il case non subisce in alcun modo le sollecitazioni a torsioni e pressioni che spesso metto in affanno i notebook realizzati con materiali meno nobili.
Solo la parte inferiore e i tasti sono in plastica, ma ciò non toglie nulla alla qualità costruttiva sopra la media profusa da Lenovo. Sempre osservando a parte inferiore, si riconosce una ulteriore ampia feritoia utilizzata per coadiuvare nel raffredamento del Core i7, sovrastato da ventole attive e una camera di vapore. A pieno carico, le ventole si fanno sentire nonostante dall’app Lenovo Vantage sia possibile impostare le modalità per mantenere silenzioso il notebook.


Impostando sull’icona della batteria le prestazioni massime, la ventola subentra non appena il carico di lavoro aumenta: tenendo aperto Outlook, il browser web e Teams le ventole sono percepibili; riproducendo un film in alta definizione in streaming meglio mettere le cuffie per evitare il fruscio del sistema di raffreddamento. Ecco con Teams emerge anche uno dei pochi punti deboli dello Yoga: la webcam a 720p che è sufficiente per le videochiamate ma ci si aspetterebbe di più da un portatile di simile lignaggio.

A proposito di cuffie: lo Yoga Slim 7i Carbon non dispone di jack da 3,5 mm mentre si affida unicamente alle porte Usb-C per caricamento e interfaccia con le periferiche esterne. Per fortuna in dotazione Lenovo ha previsto un adattatore che occupa una porta Usb-C ma permette di gestire collegamenti Usb 3 in formato standard, Hdmi, Vga e dispone del jack audio da 3,5 mm. Peccato che non abbia anche la porta aggiuntiva Usb-C per gestire la ricarica quando connesso o, semplicemente, per renderlo attivo. Così è un hub passivo, dunque se si collegano periferiche che necessitano di alimentazione, per esempio dischi fissi esterni, è meglio mantenere l’alimentatore collegato a un’alta porta Usb-C del portatile (tre in tutto) per evitare di incidere sulla batteria.


Alla resa dei conti, con una carica fino al 100% e in modalità bilanciata si superano tranquillamente le sei ore di piena operatività senza rinunciare a nulla. Mettendo in risparmio energetico, con conseguenze riduzione ulteriore della luminosità del display, si superano le nove ore. In modalità a massime prestazioni, non si arriva a quattro ore. La ricarica è veloce, perciò in un paio di ore si torna al massimo dell’autonomia potenziale dello Yoga Slim 7i Carbon.