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Abbiamo atteso le canoniche 24 ore prima di scrivere le nostre impressioni sull’evento che si è tenuto venerdì 26 giugno su Fortnite. Nell’ambito dell’appuntamento Notte Cinema, che si terrà ogni venerdì, il servizio di gaming online ha trasmesso Inception. Abbiamo preso parte alla proiezione sui generis, che di per sé è un ulteriore viatico per continuare a espandere l’universo multimediale che gravita intorno a Fortnite. L’intento è abbastanza ovvio: aggregare quanti più contenuti possibili sulla piattaforma per troppo tempo relegata solo a un (riuscitissimo) gioco. L’idea alla base di Notte Cinema crea un contesto di sperimentazione per superare il multiplayer videoludico online e per traghettare le potenzialità del servizio in un contesto allargato che possa coinvolgere film, musica (i concerti esistono già da diverso tempo), eventi speciali di nuova concezione e così via. Il mondo nato per fare giocare ora guarda all’orizzonte dello scenario virtuale, in una sorta di avveniristico universo ispirato al film “Ready Player One“, nel quale ciascuno con il proprio avatar può prendere parte a ciò che più gli aggrada, quando e come vuole.

Se questo sembra essere l’obiettivo degli sviluppatori di Fortnite, il primo esperimento con Inception non ci è piaciuto ma è innegabile che apra spazi immensi di innvazione. In altre parole, nonostante le potenzialità enormi di questo primo passo (sono sempre i segnali deboli da considerare, mai soffermarsi sull’evidente), l’esperienza ha alcuni limiti (voluti?).

Inception, un film difficile per palati fini su Fortnite

Si parta dal titolo: Inception, uno dei film più difficili e articolati di Christopher Nolan. Un film meraviglioso, complesso, articolato e che va vissuto frame per frame non già per comprenderne il signifcato ma quantomeno per avere un’idea più o meno chiara del difficile sviluppo narrativo. Inception è ispirato a uno dei romanzi fantascientifici più difficili mai scritti: Ubik, di Philip K. Dick.

In Fortnite è stato trasmesso in una sorta di cinema all’aperto dove gli avatar potevano calcare l’erba della collina per assistere alla messa in onda. Lo spazio sul monitor dedicato a Inception occupava meno di un terzo della superficie utile dello schermo. Una scelta per mantenere coerente lo scenario di Fortnite rispetto ai personaggi ma anche, evidentemente, per sopperire a ragioni tecniche di trasmissione. Si è voluto tenere sotto controllo l’impatto del filmato sulla banda complessiva, riducendo il più possibile il traffico dati aggiuntivo generato dal flusso video. La marginalizzazione dello streaming è passata da una risoluzione inferiore a quella nativa del film, con la soluzione di allocare il video su una porzione minima dello scenario così da non rendere evidente il bilanciamento nelle scelte tecnologiche.

Questo spiega anche l’esperienza non proprio cinematografica di un film di cui si festeggia in questo periodo il decennale dall’uscita nelle sale, anniversario che fa da traino sul prossimo titolo attesissimo di Nolan: Tenet, previsto in sala per il prossimo 3 agosto come vi abbiamo spiegato in questo articolo approfondito.

Dopo Inception su Fortnite saranno trasmessi altri capolavori del regista (uno dei preferiti di chi vi scrive), tra cui The Dark Knight (Batman) e Interstellar; il tipo di programmazione varia anche a seconda dei Paesi. L’idea è stata messa a punto nel corso del lockdown da Covid-19 per riprotare l’attenzione degli utenti sul mondo cinematografico di alto livello. Solo che questi sono film, soprattutto Inception, molto sbilanciati su un pubblico “maturo” over 35. Il combinato disposto dato dall’età media dei presenti su Fortnite e del target alto dei film di Nolan ha prodotto un riscontro elitario in termini di partecipanti effettivi all’evento Notte Cinema. O, forse, è stato il modo per stimolare l’attenzione proprio di quel range di utenti poco avvezzi a partecipare al gaming online.

Fortinite si prepara a cambiare pelle?

In ogni caso, il vulnus è dato dalle abitudini ormai consolidate di fruizione dello streaming in casa: in alta qualità sul Tv scegliendo tra uno dei numerosi servizi che spiccano per abbondanza di scelta on demand; in buona qualità sui dispositivi personali per una visione “intima”. Fortnite è una via di mezzo: una visione quasi comunitaria, con una interazione ridotta tra i partecipanti e una qualità adeguata. Sfruttando il carattere e l’incisività delle opere di Nolan per replicare i successi dei Party Royale.

Il fatto è che le serate cinematografiche su Fortnite non aggiungono nulla a una riproduzione con una qualsiasi piattaforma di streaming. Non è questo il tema. Il concetto è un altro: amplificare enormemente il potenziale raggiungibile dall’universo virtuale di Fortnite. Non ci si soffermi sulle discutibili emoticon e sui commenti dei presenti (pochi, per architettura di Fortnite come ben noto) che di fatto distraggono dal film (insieme alla modalità di proiezione sono state le cose che non ci hanno entusiasmato). Si guardi oltre, molto più avanti e ci domandi: se al posto di Inception ci fosse stata una prima visione di un titolo inedito?

Tutti i tasselli del puzzle andrebbero al loro posto, perché si tradurrebbe in un evento pazzesco per engagement e potenza mediatica. Dunque, alla resa dei conti, Inception e la incredibile filmografia di Nolan rappresentano un illustre rodaggio forzato per spingere le potenzialità di Fortnite laddove il limite tra multimedia, gaming e mondo virtuale si fa così sottile da sparire e creare un contesto interattivo del tutto nuovo, inedito e trasversale per età. Oltre qualsiasi logica e potenzialità note e offerte dai social attuali. E se Fortnite ci ha visto lungo, Warner Bros. (complice Nolan) stanno davvero sondando un terreno innovativo e avveniristico.