RUSSELL HOBBS

Abbiamo già descritto la Nikon Z8 nel comunicato stampa ufficiale, che vi invitiamo a leggere in questa pagina e che riassume tutte le caratteristiche fondamentali della nuova mirrorless che prende il posto dell’ammiraglia D850. Con questa fotocamera si completa la transizione del brand giapponese del pentaprisma e dall’otturatore all’assenza di meccanismi tra obiettivo e sensore. Il tiraggio corto ottenuto dall’approssimarsi dell’ottica al Cmos stacked retro illuminato da 45,7 Mpixel permette di velocizzare lo scatto, elevare la fedeltà cromatica e la qualità del dettaglio e amplificare la versatilità nella registrazione video. Nikon Z8 è una sorta di pec mandata ai videomaker e il testo è chiaro: “Nikon c’è!”. E la Z8 non ha nulla da invidiare a corpi macchina più blasonati o diffusi, anzi semmai ha qualcosa da dire di originale. Ci è talmente piaciuta che abbiamo conferito il nostro award “Best for iGizmo.it” per la qualità e la cifra innovativa nelle mirrorless profuse nel corso di questa prima parte del 2023.

L’abbiamo provata in anteprima e ci siamo concentrati principalmente sullo scatto fotografico, più adeguato all’esperienza che abbiamo potuto fare. Ci ripromettiamo di testare le funzioni video avvalendoci di risorse professionali. Ma prima di lasciarvi agli scatti, vogliamo parlare un po’ della Nikon Z8 perché è importante inquadrarla nella logica del brand. Detta in poche parole, si ha in mano il potenziale risolutivo della Z9 abbinate alle funzioni professionali della D850. In altri termini, tutto ciò che offre la Z9 è presente, oltre a qualcosa in più che arriverà come update software per la sorella maggiore, solo che la Z8 è più leggera e più compatta. E nettamente più versatile sul fronte video.

Quest’ultima frase è motivata dalla presenza del chip Expeed 7 che supporta una intelligenza artificiale estesa. La fotografia computazionale arriva dunque anche sulle mirrorless di fascia professionale soprattutto per assistere nella registrazione dei filmati. Sono ben 9 le funzioni che possono contare sulle doti computazionali e comprendono la messa a fuoco degli occhi o del soggetto in movimento (c’è una modalità dedicata agli aerei), il tracking con messa a fuoco di oggetti e animali con deep learning e AF fino a -9EV, anche in movimento, la possibilità di ottimizzare e uniformare l’incarnato e così via. Insomma, il concetto è permette al fotografo e al videomaker di sfruttare le doti computazionali già durante lo scatto. Anche per questo, Nikon definisce la Z8 una ibrida perfetta. Perfetta anche perché si rivolte a un target ampissimo, tanto per chi ha esigenze elevate fotografiche tanto per quelle video. 

La potenza senza controllo serve a ben poco. Ecco perché Nikon ha puntato su un corpo macchina compatto che garantisse un’elevata ergonomia della Z8. L’abbiamo tenuta in mano ed è leggera (910 grammi senza obiettivo), i comandi sono a portata di dito e il display posteriore orientabile sui quattro assi permette di scattare foto da “scomodi”, come direbbero i fotografi, ovvero in qualsiasi posizione purché si trovi l’inquadratura perfetta. Interessante notare come il percorso dei dati che gestisce lo scatto del sensore fino alla memory card e quello che visualizza l’inquadratura sul mirino ottico siano paralleli ma separati. Ciò azzera lo shutter lag e sul mirino non si nota la classica tendina nera ma si continua a osservare, tenere a fuoco e scattare. 

Peraltro, non essendoci parti meccaniche in movimento quando si scatta, il rumore che si sente è sintetico e riprodotto da un file audio, può quindi essere disattivato del tutto o personalizzato. 

La Nikon Z8 vanta la classica impugnatura profonda tipica del brand giapponese e questo assicura una presa salda e precisa. In più, tasti e controlli sono bene organizzati e a portata di dito. Lo schema riproduce quello classico delle ammiraglie nipponiche e questo permette di trovarsi subito a proprio agio per essere pronti a scattare. In linea di massima, questa è la filosofia di base della Z8: fare concentrare il fotografo o il videomaker sul risultato e non su come ottenerlo. Così di lato ci sono sia la porta Hdmi sia le due porte Usb-C per mantenere in carica la Z8 e controllarla al contempo da computer o tablet. Si possono gestire in modo sincronizzato fino a 9 Nikon Z8.

Per testare la Nikon Z8 abbiamo optato per un’ottica fissa Nikkor S, studiata espressamente per le mirrorless, di tipo 35 mm f/1.8. L’idea è stata di mettere alla prova il realismo dei colori, la duttilità della macchina fotografica e gli effetti di profondità. Abbiamo spinto su questi aspetti perché sono quelli che poi fanno la differenza agli occhi di chi guarda. I risultati sono visibili nella galleria qui di seguito. Chi vi scrive conclude condividendo alcune osservazioni. Oltre all’estrema semplicità nel realizzare l’idea di scatto che si ha in mente, la Z8 piace perché si impara subito a usarla e a sfruttarla al suo massimo. Non serve pensare: si punta e si scatta. La reattività e la fedeltà della foto (sia in termini cromatici sia creativi) che si ottiene è incredibile. Ci è piaciuta? Sì tantissimo, perché permette di esprimere tutto il potenziale che si ha nelle mani e negli occhi senza abdicare all’idea fotografica.

Nikon Z8: galleria fotografica