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Apple Pay, il sistema di pagamento mobile che fa capo al colosso di Cupertino, è sotto la lente dell’Antitrust Ue. A confermarlo è stata la stessa Commissione Europea, tramite un suo portavoce, che vuole vederci chiaro su un tema rilevante.

Apple Pay e l’indagine dell’Antitrust

La questione non è nuova. Probabilmente si sta avvicinando a uno snodo significativo. Infatti, già l’anno scorso l’Autorità avevano attività le indagini, muovendo l’accusa (pesante) nei confronti Apple di limitare l’accesso dei rivali alla sua tecnologia tap-and-go, Near-Field Communication (NFC). Ossia, quella che viene utilizzata per i portafogli mobili, rendendo ai competitor difficile lo sviluppo di servizi rivali sui dispositivi del gruppo guidato da Tim Cook. Che nella circostanza aveva indicato, ad esempio, il successo ottenuto da PayPal sul suo sistema operativo mobile iOS come un’opzione per gli utenti, o le opzioni messe in campo dalla danese danese MobilePay, dalla svedese Swish e della belga Payconiq. A sollevare la questione c’è stata la società norvegese Vipps l’app di pagamento mobile norvegese che ha evidenziato come le alternative all’NFC sono ingombranti e non competitive. Sulla materia Apple, nell’udienza dello scorso 14 febbraio, aveva avuto tempo e modo di chiarire la propria posizione sulla vicenda. Ma ora l’Antitrust dell’Ue ha deciso di effettuare un supplemento d’inchiesta per dirimere la controversia. Ove fosse ritenuta colpevole di violazione delle regole della concorrenza l’Antitrust Ue potrebbe arrivare a multare Apple fino al 10% del suo fatturato globale.