apple airtag
RUSSELL HOBBS

Quando Apple ha annunciato gli AirTag durante l’evento primaverile, una possibile applicazione è apparsa quella di utilizzare il nuovo device per ritrovare zaini e attrezzature rubate, in particolari per fotografi e videomaker che circolano con migliaia di euro di strumentazione in spalla. Tuttavia, AirTag prevede una funzione di privacy “anti-stalker” che, sulla carta, potrebbe inficiare questa possibilità. Apple ha però introdotto dei processi smart per venire incontro alle diverse esigenze.

Il concetto di AirTag è semplice: questi piccoli dischi funzionano insieme ai dispositivi Apple con la versione iOS 14.5 o successiva e l’app Dov’è per trovare gli elementi a cui sono collegati. Presentando il prodotto, Apple parla di utilizzarlo per ritrovare oggetti smarriti e al momento non fa accenno a quelli rubati. Tuttavia è difficile che il pensiero non corra subito a come usare AirTag per recuperare oggetti rubati.

Quest’idea va però a incagliarsi in un problema di privacy: AirTag, in questo caso, sarebbe utilizzato per tracciare inconsapevolmente qualcuno. Per risolvere questo problema, Apple ha integrato diverse misure di sicurezza. Prima di tutto, nessun dato sulla posizione o cronologia delle posizioni viene memorizzato nell’AirTag e la comunicazione con la rete Dov’è è crittografata end-to-end in modo che solo il proprietario del dispositivo abbia accesso ai suoi dati sulla posizione.

Ci sono inoltre funzionalità implementate da Apple che “scoraggiano il monitoraggio indesiderato”: gli identificatori del segnale Bluetooth trasmessi da AirTag ruoterebbero infatti con frequenza, così da impedire il rilevamento della posizione indesiderato. I dispositivi iOS possono inoltre rilevare la presenza di un AirTag sconosciuto in base alla posizione.

Secondo PetaPixel, iOS rileva la presenza di un AirTag sconosciuto, ma lo notifica alla persona solo quando questa raggiunge il luogo designato come Casa. In poche parole, inserendo un AirTag in una borsa che viene poi rubata, il ladro non saprà se nella borsa c’è nascosto un AirTag mentre si sposta. Se il ladro possiede un dispositivo Apple con iOS 14.5 o versioni successive verrà avvisato della presenza di un AirTag non identificato solo una volta che avrà portato a casa la borsa rubata. In caso di furto, ciò darà alle vittime molto tempo per segnalare il furto del dispositivo alla polizia e monitorarlo attivamente utilizzando l’app Dov’è, soprattutto perché anche se l’AirTag è disabilitato, verrà comunque mostrata l’ultima posizione nota.

Sono tutti processi che hanno senso. Apple ha infatti previsto che in città e centri densamente popolati, con il diffondersi di AirTag sarà facile entrare in contatto con un dispositivo sconosciuto. Se la segnalazione dello stesso avvenisse entro un dato range temporale (diciamo 15-30 minuti), durante un lungo viaggio su mezzi pubblici potenzialmente si potrebbero riconoscere molteplici AirTag sconosciuti. Basando invece la notifica sulla posizione, Apple aiuta a mitigare questi “falsi positivi”.