
Xiaomi, il produttore cinese di smartphone, ha registrato un calo record delle entrate del quarto trimestre (dopo la flessione del terzo quarter), pur avendo provato a resistere a un rallentamento dei consumi dovuti alle misure restrittive adottate dal governo contro il Covid-19 in Cina. Una situazione che ha impattato in modo pesante su tutta l’economia, lasciando segni visibili anche nell’ambito dell’elettronica di consumo e della mobility.
Xiaomi: un 2022 in evidente ribasso
E allora ecco i numeri. Le vendite di Xiaomi nel quarto trimestre del 2022 hanno raggiunto i 66,05 miliardi di yuan (circa 9,6 miliardi di dollari), in flessione del 22,8% rispetto agli 85,58 miliardi di yuan dell’anno precedente. Performance leggermente al di sopra delle attese degli analisti, ma che comunque hanno fatto segnare il quarto calo consecutivo dei ricavi Xiaomi: il più ripido e repentino che sia mai stato conseguito. Al contempo, l’utile netto si è attestato a 1,46 miliardi nel periodo di riferimento, in calo del 67,3% rispetto ai 4,473 miliardi di yuan dell’anno precedente. Più in generale, nel corso del 2022 il fatturato del gruppo cinese è ammontato a 280,04 miliardi di yuan, con una contrazione del 14,7. L’utile netto, di 8,52 miliardi di yuan, ha patito un crollo del 61,4%. Dati che sono risultati al di sotto delle aspettative degli analisti. Il presidente del gruppo Xiaomi, Lu Weibing, parlando in una call finanziaria, ha affermato che l’elettronica di consumo cinese sta vedendo i primi segnali di ripresa al momento, ma “…ci vorrà del tempo. I cali anno su anno potrebbero continuare nella prima metà dell’anno, prima che si verifichi un rimbalzo”. Come ribadito dai recenti report, del resto, l’economia cinese è annunciata in ripresa, ma con un andamento lento. I consumatori rimangono cauti nelle spese. Per dovere di cronaca, si deve registrare che Xiaomi ha di essere “sulla buona strada” in tema di veicoli elettrici, per raggiungere l’obiettivo di produrre in serie le sue prime auto nella prima metà del 2024.
Cina: il calo del business smartphone
In Cina, tutti i principali marchi di smartphone hanno pagato dazio data la politica “Covid Zero” che ha inibito gli spostamenti e bloccato varie aree del paese. Nella peak season di fine 2022, secondo la società di ricerca Canalys, Xiaomi ha subito il colpo maggiore: spedizioni in calo del 37% su base annua. Su scala complessiva, i dati rilevati hanno indicato che le vendite di smartphone in Cina hanno subito un calo record del 14% a 287 milioni di unità.
I venti contrari soffiano anche in India
Ma i guai per Xiaomi arrivano anche dall’India. Che rappresenta il più grande mercato estero per il gruppo cinese, oltre che il secondo più grande mercato mondiale per gli smartphone. Ebbene. Xiaomi sta affrontando venti contrari non essendo riuscita a conquistare una crescente preferenza dei consumatori per i dispositivi di fascia alta. Così ha ceduto la leadership nella fascia alta alla coreana Samsung nel quarto trimestre. Non solo. Xiaomi e i competitor potrebbero trovarsi anche a dover affrontare nuove indagini sotto il profilo della sicurezza sulle app preinstallate da parte delle autorità indiane competenti.