
Su X (ex Twitter), il social network acquisito da Elon Musk pocp ià di un anno fa per la modica cifra di 44 miliardi di dollari, si addensano nuvoloni sempre più cupi. Di più: piovono cancellazioni di inserzioni pubblicitarie da parte di grandi aziende, a causa della pessima (per non dire) assente gestione dei contenuti illegali e delle fake news. Il caso della scorsa settimana, con il commento dello stesso Elon Musk a un post antisemita, ha fatto deflagrare la situazione.
Fake news: un problema che si fa sempre più grande
Dopo le decisioni di annullare le inserzioni da parte di IBM (per circa 1 milione di dollari), Disney, Paramount Global, Apple (ha riferito Axios) è arrivata (ultima in ordine di tempo) quella di Lions Gate Entertainment, la compagnia statunitense di intrattenimento. Non solo. Anche sul versante istituzionale l’Unione Europea il Dipartimento per le Comunicazioni della Commissione Europea ha chiesto a tutti i servizi esecutivi di interrompere la pubblicazione di annunci pubblicitari su X. Per altro il social è nell’occhio del ciclone nell’Ue e altamente attenzionato a seguito di quanto apparso e debolmente (dicono a Bruxelles) contrastato a seguito dell’attentato terroristico di Hamas nei confronti di Israele. Elon Musk non ha perso occasione per polemizzare con la Commissione Ue. Altri social e piattaforme (da You Tube a Meta, senza per altro dimenticare TikTok) sono stati chiamati a rapporto e invitati a fornire (tra la fine del mese di novembre e l’inizio di quello dicembre) una serie di informazioni circa le misure e gli interventi che intendono attuare per arginare il pesante problema delle fake news e della disinformazione.
X (ex Twitter) e i conti che vanno sempre peggio
Questa ondata di cancellazioni (con il valore della piattaforma che lo stesso gran patron di Tesla ha stimato essere al di sotto dei 19 miliardi di dollari, un autentico tracollo, a cui sta cercando di mettere qualche argine il ceo Linda Yaccarino, non senza difficoltà) è destinata a impattare e pesantemente sull’andamento della piattaforma in prospettiva. Sia chiaro. Il titolare, che non sembra scomporsi, lo scorso 21 agosto non aveva cincischiato parlando del futuro di X: “La triste verità è che non ci sono grandi social network al momento. Noi potremmo fallire, come molti hanno previsto, ma proveremo fino alla fine”. Ciononostante, appare a molti incredibile (se non incomprensibile) la deriva che ha preso negli ultimi mesi X. Elon Musk si è speso per un tour mondiale che lo ha visto fare tappa anche in Europa su tema dell’Intelligenza Artificiale. E nessun è portato a credere che le sue uscire siano frutto di inesperienza. Così come è noto che la sua attenzione sia più che mai votata (oltre al mondo dei veicoli elettrici, dove comunque deve fronteggiare un andamento di mercato non facile) all’ambito spaziale. Probabile, dice qualcuno, che X (ex Twitter) sia soltanto funzionale all’interno un disegno strategico molto più complesso e/o contorto. E dunque, di difficile interpretazione. A meno che non sia tutto più facile del previsto e del prevedibile…