RUSSELL HOBBS

“Oh no, si è spento il cellulare!”. Al giorno d’oggi, in cui si vive connessi e costantemente informati, questa esclamazione racchiude un terribile incubo, un’angoscia che ha coinvolto tutti almeno una volta. A sostenerlo è l’82% dei partecipanti all’ultimo sondaggio che Wiko, brand franco-cinese di smartphone, ha condotto all’interno della sua community di Instagram. Essere fuori casa e ritrovarsi con il cellulare scarico è la situazione peggiore in cui lo smartphone può scaricarsi. Contesto che batte la mancanza di batteria durante l’attesa di una telefonata importante (18%). Nella classifica dei “momenti peggiori” si contendono il podio due ulteriori situazioni: con il 51% vince l’istante in cui il cellulare si spegne durante una videochiamata, il 49% teme invece l’utilizzo “energivoro” del device come hotspot.  

Se l’autonomia, stando al sondaggio condotto da Wiko, è un fattore sempre più determinante nella scelta di uno smartphone (85%), e se con lockdown, DAD e home working l’utilizzo dei proprio personal device è aumentato del 50% per il 59% del campione rispondente, va da sé che gli smartphone di ultima generazione stiano fortemente investendo in batterie davvero long lasting.

Il sondaggio di Wiko

Tornando al sondaggio condotto da Wiko, fortunatamente per il 74% dei rispondenti, possedere uno smartphone di cui ci si può praticamente dimenticare di caricarlo è già una realtà. La percentuale di chi continua ad attaccare lo smartphone alla corrente anche due volte al giorno non è bassa, ma si ferma al 36%. Il 64% dei partecipanti al sondaggio dichiara di poter contare su una autonomia che supera la giornata, arrivando anche a due con un utilizzo medio.

Il power bank, in questo scenario, è ancora utile e attuale. Il 50% dei partecipanti al sondaggio di Wiko afferma infatti di utilizzarlo come garanzia extra, per evitare interruzioni spiacevoli. Per ricaricare il proprio smartphone, si sceglie prevalentemente il caricabatterie che è in dotazione (78%). Di fatto la scelta più seguita, ma anche la migliore per la “salute” del cellulare. Solo il restante 22% utilizza senza problemi quello che trova in casa, a prescindere dalla provenienza.

Qual è infine il momento ideale per caricare il proprio smartphone? Se è risaputo che è meglio effettuare un primo ciclo di carica completa al primo utilizzo dello smartphone, ci sono invece leggende e perfino “miti da sfatare” sulla carica quotidiana. Il 60% dei partecipanti al sondaggio di Wiko si munisce di caricabatterie quando il cellulare segnala una carica vicino al 20%, mentre il restante 5% rischia fino a che la carica non scende sotto il 5%.

Gli smartphone Wiko, ad esempio, rispondono a questa esigenza di estrema autonomia dei consumatori. I modelli View4 Lite e l’entry level Y81 garantiscono fino a 2 giorni di autonomia, mentre i flagship della View Collection, il View 4 e il nuovo View5 – disponibile anche nella versione View5 Plus – assicurano rispettivamente fino a 3 giorni e 3,5 giorni di autonomia, certificati da SmartViser, ente indipendente specializzato nel device testing. Non a caso, Wiko ha scelto proprio Let’s Power up come suo claim ufficiale.