
Per Twitter un dicembre 2022 da dimenticare. Almeno sotto il profilo degli investimenti pubblicitari. Il social network, acquisito per 44 miliardi di dollari dal patron di Tesla Elon Musk, ha registrato una flessione del 71% della spesa da parte degli investitori.
Twitter, crollo di ricavi nel bimestre clou del 2022
Una botta per la quale la piattaforma social sta cercando di correre ai ripari, al fine di invertire la rotta. La travagliata acquisizione di Elon Musk ha generato per il momento più problemi che vantaggi specialmente negli Stati Uniti. Sono state attivate così una serie di iniziative per cercare di riconquistare gli inserzionisti, offrendo, ad esempio, alcuni annunci gratuiti, oppure revocando il divieto di pubblicità politica, ma anche consentendo alle aziende un maggiore controllo sul posizionamento dei propri annunci. La pesante battura d’arresto dello scorso dicembre segue – stando ai dati di SMI, – la diminuzione del 55% di novembre rispetto al medesimo periodo del 2021. Un segnale preoccupante dal momento che il bimestre di fine anno è sempre stato quello clou per la raccolta advertising poiché – complici il Black Friday e la campagna natalizia- storicamente le aziende concentrano in maniera massiccia gli investimenti per la promozione di brand e prodotti. Non solo. Secondo la società di ricerca Pathmatics, ben 14 dei primi 30 inserzionisti su Twitter hanno interrotto tutta la pubblicità sulla piattaforma dopo che Elon Musk è entrato in carica lo scorso 27 ottobre. Il magnate non aveva lesinato critiche e accuse anche nei confronti di alcuni attivisti. Un dato al momento sembra però acquisito: il social network sta attraversando una fase molto complicata (a farla stretta), dal momento che proprio gli annunci pubblicitari rappresentano circa il 90% delle entrate di Twitter.