
Eccoci al giro di boa del 2023, con il numero tradizionalmente dedicato alle persone, cioè ai manager, al business. Una rassegna di virgolettati, interviste, opinioni e analisi sul mercato per tirare le fila sul primo semestre e impostare la parte finale dell’anno. Il numero di luglio/agosto di Touch Journal (che è stampato e distribuito con invio postale agli addetti ai lavori ma che potete sfogliare in esclusiva solo su iGizmo.it, il sito che fa parte della medesima casa editrice Nelson Srl) ha ormai consolidato questa narrazione composta dai protagonisti del mercato. E quest’anno, più che mai, il focus è dettato da alcune parole chiave: sostenibilità economica, attenzione al consumatore, innovazione ed engagement. Proprio su quest’ultimo punto, Touch Journal apre con un articolo in esclusiva dedicato alla nuova piattaforma Retail Media varata da MediaWorld ma di cui se ne parlerà diffusamente a settembre: chi vi scrive ha avuto la possibilità in anteprima di capirne strategie, scopi e sviluppi. Dunque, bando alle ciance: ecco il nuovo numero del magazine trade.
Editoriale di Touch Journal n. 05/2023
Non lasciate che i consumatori si sentano abbandonati
È una tradizione: il numero “estivo” di Touch Journal è dedicato alle persone, in primis, e al business. L’idea è permettere alle aziende di fare il punto di quanto proposto nella prima parte dell’anno, di focalizzare l’attenzione sui prodotti più importanti e di slanciarsi verso l’agguerrito finale del 2023 che si prospetta tutt’altro che prevedibile. Dovendo scegliere una parola, che giocoforza non compare sulla copertina di questo numero fatto di interviste e virgolettati (ma non solo), potremmo optare su: “incandescente”. È la situazione che si è venuta a creare sul mercato, tra brand che hanno già programmato di abbandonare l’Italia (e si aggiungo ad altri già purtroppo spariti), una difficoltà generalizzata del consumatore nell’orientare gli acquisti dando di nuovo priorità alla consumer electronics e politiche commerciali che a volte non si fondano sulla sostenibilità ma su un bond sostenuto dai capitali cinesi. Un bond dato dalla scommessa di vendita futura che, però, a volte ha il risultato di riempire i magazzini dei distributori e rendere aride le fonti della marginalità.
Non è un momento facile, molti usano il termine “responsabilità” ma il termine più adatto è “prudenza”. Sì, perché il consumatore, distratto e infedele, è concentrato solo sul proprio benessere. Non potrebbe essere altrimenti però questo genera un meccanismo poco virtuoso per il retail e i brand in quanto sono chiamati a cogliere il momento clou nel quale l’interesse verso il prodotto è intersecato alla giusta possibilità di spesa, anche diluita nel tempo. Se questo allineamento perfetto non è sfruttato per proporre prodotti di fascia superiore ma si punta soltanto sulla promo, diventa tutto più difficile. Certo, per anni la logica degli sconti è stata regina, ora la riformulazione più interessante è data dal trade-in e dai ricchi bundle. Quantomeno si evita di mostrare al cliente finale un prezzo lontano da quello di listino e lo si galvanizza con numerosi vantaggi. Secondo chi vi scrive è una strada utile per arrivare, nel tempo, a interessare il consumatore su altri aspetti, non solo su quanto gli costa la consumer electronics.
Peccato che tanti, troppi, siti on-line vivono solo per perpetuare l’idea dell’affarone: non aiutano. Anzi. Non fanno nemmeno informazione, vanno solo a solleticare l’appetito dei consumatori opportunisti, alimentano l’infedeltà ai brand e rendendo più difficile ogni strategia commerciale e marketing. Industria e distribuzione hanno ben compreso che i buoi non sono ancora scappati, quindi il recinto si può ancora chiudere. Fuor di metafora, un percorso basato sulla narrazione, sulla cultura di prodotto, sulla spiegazione delle potenzialità, delle funzioni e dei valori legati al brand e all’insegna non è solo possibile: è obbligatorio. Perché altrimenti si subiscono una serie di pressioni tutt’altro che banali: i rigenerati, la IA, la mancanza di concrete novità nelle app. La IA in particolare ha tutte le caratteristiche di una rivoluzione che si abbatterà sugli smartphone: potrebbe cambiare gli equilibri in modo rapido, rivoluzionando il modo in cui i device ci permettono di socializzare, lavorare e divertirci. Per avere un’idea di quanto impatterà, si immagini di essere nel 2007 al cospetto del primo iPhone…
di Luca Figini
Direttore responsabile
luca.figini@nelsonsrl.com
I numeri precedenti di Touch Journal
Qui di seguito potete sfogliare tutti i numeri finora pubblicati e distribuiti di Touch Journal con i relativi dossier:
2023
n.1: dossier accessori per mobility e gaming; le novità del mercato
n.2: dossier “smarthone & accessori”, le novità di Iliad e nei white goods
n.3: cover story dedicata a Honor Italia con Pier Giorgio Furcas, dossier sui white goods
n.4: sostenibilità e wellbeing
n.5: persone & business
2022
n.1: ICT & home working
n.2: smartphone e accessori
n.3: white goods – intervista di copertina a Honor
n.4: ecosistema e smart home
n.5: persone & business
n.6: gaming & TV – intervista di copertina a SBS, Marco Visconti
n.7: audio/video – intervista di copertina a Motorola, Antonio La Rosa
n.8: ped e wellness a casa – intervista a Unieuro, Giancarlo Nicosanti Monterastelli
2021
n.1: smart mobility e accessori
n.2: white goods
n.3: audio, video e imaging
n.4: mobility, outdoor e reportage E3
n.5: smartphone e accessori
n.6: ecosistema e IoT
n.7: gaming e mercato
n.8: wellness e retailer
2020
n.1: scenario retail in Italia;
n.2: 36 brand si raccontano;
n.3-4: smartphone e accessori;
n. 5: white goods e home comfort;
n. 6: gaming, le nuove console next gen, il business e i titoli più forti;
n. 7: audio/video con focus su Tv e soundbar.
n. 8: wellness e obiettivo 2021