Tim telecom italia
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Tim: arrivano le dimissioni dal cda di Arnaud de Puyfontaine, ceo di Vivendi, che è il primo azionista della compagnia telefonica detenendo il 23,75% del capitale. Dopo le indiscrezioni dello scorso week-end, è arrivata la conferma dal quartier generale del colosso francese. Detto che nella mattinata di oggi il titolo Tim a Piazza Affari alle ore 12,40 ha registrato un rialzo di oltre il 2% a quota 0,2551 euro, le dimissioni arrivano a 48 ore dal consiglio di amministrazione della compagnia telefonica in agenda il 18 gennaio. Una riunione molto importante, anche perché si dovrà discutere del piano industriale da presentare alla comunità finanziaria il prossimo 14 febbraio. E Vivendi (ricavi a 7.451 milioni di euro ottenuti nei primi nove mesi del 2022) vuole giocare la propria partita.

Tim, Vivendi e i conti da far quadrare

Vivendi, in una nota, nel confermare le dimissioni di Arnaud de Puyfontaine ha ribadito “…la massima fiducia nel governo italiano”, in un momento in cui sono in corso le trattative per il futuro della rete unica (o rete nazionale). Il gruppo transalpino non ha mai nascosto l’insoddisfazione per la governance di Tim (specialmente nei confronti del presidente Salvatore Rossi) che ha connotato gli ultimi mesi e vorrebbe sostituirlo con Massimo Sarmi. Ebbene: alla luce del quadro che potrebbe profilarsi all’orizzonte relativamente al tema della rete unica e del ruolo che il governo italiano è pronto a giocare, il colosso francese conferma di voler valorizzare il più possibile il suo investimento in Tim. Le continue svalutazioni stanno producendo pesanti perdite al bilancio della media company transalpina. La presenza in Tim avrebbe determinato una perdita potenziale da 3 miliardi di euro.