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NIKON

Tim torna sotto i riflettori. Per la compagnia telefonica, domani 26 gennaio, entrerà nel vivo la partita che potrà contribuire a definire i futuri assetti nell’ambito delle tlc. In agenda c’è l’incontro presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il suo titolare, Adolfo Urso, oggi è in visita a Bruxelles e a colloquio con Margrethe Vestager, commissario europeo alla Concorrenza. Un colloquio assai poco di routine. La ragione è semplice: il futuro di Tim (e dei suoi soci) si combina con altre due questioni: la costruzione della rete unica e anche con il paventato (e auspicato) taglio dell’Iva.

Tim e i benefici in caso di riduzione Iva

Tim sarà presente al tavolo di lavoro rappresentata dall’amministratore delegato Pietro Labriola e dall’advisor Daniele Ruvinetti.  Sulla rete di recente il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso ha recentemente rimarcato che il governo non punta a realizzare una rete unica tra Tim e Open Fiber, ma una rete a controllo pubblico, mediante un’operazione aperta ai fondi. Così come in pentola bolle la questione della riduzione dell’Iva, sulla quale il ministro Adolfo Urso ha già snocciolato i numeri nella recente audizione presso la Commissione Trasporti della Camera: si tratterebbe di 553 milioni di caso di riduzione dal 22 al 10% oppure di 784 milioni se l’imposta dovesse scendere al 5%. Alcune fonti di stampa rilevano che per gli operatori delle tlc la riduzione dell’Iva al 10% varrebbe 1,4 miliardi di euro e per la stessa Tim circa 400 milioni con benefici che andranno a impattare direttamente sull’ebitda (margine operativo lordo).