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RUSSELL HOBBS

Tim soffre in borsa a Piazza Affari con il valore dell’azione in calo del 2% (al momento della pubblicazione) a fronte delle indiscrezioni secondo cui l’offerta vincolante targata Kkr per l’acquisizione della rete Netco della compagnia telefonica, potrebbe slittare oltre il 30 settembre.

Tim: le manovre di Kkr per NetCo

Tim alla fine dello scorso mese di agosto aveva ottenuto anche da parte del Mef (il ministero Economia e Finanze la definizione del decreto legge per acquisire tra il 15 e il 20% di NetCo per un esborso massimo di 2,2 miliardi di euro. In attesa del disco verde da parte Corte dei Conti e dell’Antitrust, la palla è nelle mani del fondo statunitense che nei giorni scorsi ha anche avviato colloqui informali alla ricerca del possibile amministratore delegato della nuova società. Tuttavia, secondo quanto sta trapelando, Kkr sta effettuando una verifica anche per quel che concerne il capitale da rastrellare al fine di entrare in possesso del 65% della società. Ma questo lavoro non è ancora stato completato. Di qui l’ipotesi di uno slittamento dell’offerta definitiva (come detto fissata al 30 settembre) grazie alla corsia preferenziale che il consiglio di amministrazione di Tim ha accordato al gruppo Usa. Ma non solo: sullo sfondo – dalla Francia sono arrivati attacchi all’Italia – c’è ancora da chiarire nei dettagli cosa ne pensa l’azionista di maggioranza (che detiene il 24% del capitale) ossia il colosso transalpino Vivendi. Infine, appurato che il 65% dovrebbe finire in mano a Kkr, e che un possibile 20% sarebbe appannaggio del Mef, resta da colmare il “buco” del 15% che ancora resta da attribuire. Attualmente tale pacchetto potrebbe andare al gestore italiano di fondi infrastrutturali F2i.