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NIKON

TikTok “corre ai ripari” negli Usa. A fronte delle pesanti e insistenti pressioni da parte di tutto il mondo politico (partiti Democratico e Repubblicano al Congresso), il social network cinese ha deciso di varare una poderosa riorganizzazione delle attività sul territorio statunitense. Stanziato un investimento da ben 1,45 miliardi di dollari e volto più che mai a incrementare la trasparenza.

TikTok alle prese con le pressioni di Usa e Commissione Europea

TikTok è nel mirino delle autorità. Più di un dubbio aleggia sul fatto che i dati potrebbero essere gestiti in maniera inappropriata in termini di privacy mediante la casa madre Bytedance. Il divieto che è stato fatto negli Usa, ad esempio, di utilizzare la app sui dispositivi di deputati e rappresentati federali sta generando non pochi problemi. Le pressioni aumentano. Recentemente, anche la Commissione Europea (in Italia lo ha fatto il Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) ha messo nel mirino le attività di TikTok, al punto che il ceo, Shou Zi Chew, ha sostenuto una serie di incontri bilaterali con alcuni importanti esponenti dell’esecutivo Ue per fornire rassicurazioni. La scorsa settimana, il social network cinese è stato multato in Francia per 5 milioni di euro da parte dell’ente di protezione dei dati CNIL, a seguito delle carenze legate alla gestione da parte della piattaforma di brevi video del tracciamento online noto come “cookie”, che la società di proprietà di ByteDance ha dichiarato di aver risolto. L’ indagine ha riguardato solo il sito Web tiktok.com e non le applicazioni per smartphone molto più utilizzate del servizio. Ma è chiaro che le maglie intorno a TikTok si stanno stringendo. Di qui la decisione di manifestare ampia disponibilità per cooperare con governi e istituzioni.