
Il social network cinese TikTok è stato multato in Francia per carenze legate alla gestione da parte della piattaforma di brevi video del tracciamento online noto come “cookie”, che la società di proprietà di ByteDance ha dichiarato di aver risolto. L’ammontare della sanzione è di 5 milioni di euro ed è stato comminato dall’enete francese per la protezione dei dati CNIL, la cui indagine ha riguardato solo il sito Web tiktok.com e non le applicazioni per smartphone molto più utilizzate del servizio. Il CNIL ha scoperto che per gli utenti del social network cinese su tiktok.com non era facile rifiutare i tracker online quanto accettarli. L’autorità ha inoltre rilevato che gli utenti di Internet non erano sufficientemente informati sull’utilizzo dei cookie da parte di TikTok. Secondo le regole dell’Unione Europea, i siti Web devono chiaramente richiedere il consenso preventivo degli utenti di Internet per qualsiasi utilizzo dei cookie, piccole porzioni di dati memorizzate durante la navigazione sul Web. Da ricordare che a inizio settimana il ceo di TikTok, Shou Zi Chew, ha svolto una serie di colloqui a Bruxelles con esponenti della Commissione Europea per fornire rassicurazioni circa la gestione dei dati e della loro privacy.
TikTok: anche l’Italia in allerta
TikTok è nel mirino di molti governi. In primis di quello Usa, preoccupato che mediante il social network vengano utlizzati i dati degli utenti e dunque die cittadini statunitensi in modo inappropriato mettendo a rischio la sicurezza nazionale. Ma come riportato da diverse onti di stampa, anche l’Italia mediante il Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) ha aperto senza indugi un dossier per un monitoraggio molto più attento e sofisticato della situazione. TikTok ha superato la soglia di almeno 1 miliardo di utenti mensili. Non tutte le pratiche sono risultate chiare. Per questa ragione il Copasir avrebbe deciso di avviare un’indagine conoscitiva per esaminare i pericoli, la capacità di infiltrazione del social e tentare di tenere sotto controllo le possibili minacce. Non è la prima volta che il nostro Paese decide di tenere sotto osservazione TikTok. Già nel 2020, infatti, durante il governo Conte II, era stato aperto un procedimento per verificare l’uso che il Governo della Cina fa dei dati sensibili degli utenti italiani iscritti sul social cinese. Ad occuparsene furono l’Agenzia per le informazioni e la sicurezza esterna (Aise) e il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis).