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RUSSELL HOBBS

Thrasio, l’aggregatore di Amazon è praticamente in bancarotta, o meglio a un passo dal fallimento, come riportato dal quotidiano finanziario statunitense The Wall Street Journal. La pesante fine a cui pare ormai destinato è legata a doppio filo al rilevante calo della spesa online da parte dei consumatori (anche le previsioni per l’ormai imminente campagna natalizia, post Black Friday, sembrano confermare questa tendenza) che si è progressivamente accentuata dopo la fine dell’emergenza pandemica in tutto il mondo.

Amazon, Thrasio e il calo delle vendite online

Nel 2021, Thrasio aveva raccolto la cifra di 1 miliardo di dollari in un round di finanziamento che era stato pilotato dalla società di private equity Silver Lake, portando il suo finanziamento totale a 3,4 miliardi di dollari. Obiettivo: lavorare a un’ipotesi di ristrutturazione delle attività e del business, con il supporto dello studio legale Kirkland & Ellis. L’aggregatore del colosso di Seattle Amazon è una società statunitense specializzata nell’acquisizione di venditori di terze parti per le piattaforme di e-commerce. Ultimamente, in supporto di Thrasio c’è stata la società di consulenza con sede a New York AlixPartners e l’esperta del settore Holly Etlin sta attualmente lavorando per trovare una possibile via d’uscita. Che però, al momento, appare abbastanza complicata come alternativa al fatto di dichiarare bancarotta.