
All’inizio del 2023, Spotify ha rivelato che avrebbe tagliato il 6% della sua forza lavoro poiché le spese operative hanno superato del 100% la crescita dei ricavi. Ora la piattaforma di streaming musicale annuncia un’altra ondata di licenziamenti. Questa volta, l’azienda sta riducendo la forza lavoro impiegata nel settore dei podcast. Sahar Elhabashi, VP, Head of the Podcast Business, ha informato che il licenziamento riguarderà il 2% della divisione podcast, per un totale di 200 posti di lavoro. Spotify ha scritto nel post sul blog ufficiale:
“Stiamo espandendo i nostri sforzi di partnership con i principali podcaster di tutto il mondo con un approccio su misura ottimizzato per ogni programma e creatore. Questo perno fondamentale da una proposta più uniforme ci consentirà di supportare meglio la comunità dei creatori. Tuttavia, farlo richiede un adattamento; negli ultimi mesi, il nostro senior leadership team ha lavorato a stretto contatto con le risorse umane per determinare l’organizzazione ottimale per questo prossimo capitolo”.
Elhabashi ha sostenuto che la società ha recentemente avanzato nella sua strategia di podcast che mira a fornire più valore a clienti e utenti. Ha aggiunto che Spotify sta lavorando alle sue capacità di analisi espandendo Spotify For Podcaster, che aiuterà i creatori a massimizzare il loro pubblico su Spotify e oltre.
Questi progressi, secondo Spotify, richiedono alcuni cambiamenti e un “riallineamento strategico” del gruppo, da cui derivano i licenziamenti. L’annuncio ha aggiunto che i dipendenti licenziati riceveranno pacchetti di fine rapporto, che includeranno una copertura sanitaria estesa e l’accesso immediato al supporto per il ricollocamento.
Elhabashi ha spiegato la nuova fase dell’azienda, in cui si uniranno Parcast e Gimlet in una rinnovata operazione Spotify Studios. Ciò consentirebbe alla piattaforma di continuare a produrre podcast originali. Parcast e Gimlet sono studi acquisiti da Spotify rispettivamente per 56 milioni di dollari e oltre 200 milioni di dollari. Senza dimenticare The Ringer, un’altra rete di podcast acquisita da Spotify e che continuerà a produrre contenuti relativi a tecnologia, sport e cultura. Infine, i dirigenti dell’azienda che sovrintendono al funzionamento della divisione podcast continueranno a fornire i loro sforzi per Spotify, anche se ci sarà più collaborazione tra i team.