
Sony PlayStation si muove in merito all’operazione attuata da Microsoft per acquisire il publisher Activision e far entrare nella sua scuderia un top title del calibro di Call of Duty. Il ceo di casa PlayStation, Jim Ryan, ha incontrato la Commissaria alla Concorrenza dell’Unione Europea, Margrethe Vestager. Una sorta di passaggio “obbligato” e al contempo pienamente all’interno delle dinamiche di dialogo che la Commissione ha deciso di assumere per affrontare la questione.
Sony PlayStation e il duello con Microsoft
Sony PlayStation fin da subito ha lanciato l’allarme in merito all’operazione annunciata da Microsoft ormai un anno fa: il colosso di Redmond – che ha messo sul tavolo circa 69 miliardi di dollari – con ogni probabilità mai si sarebbe aspettato una levata di scudi così forte e compatta, capace di “bloccare” l’iniziativa, sollevando rilevanti questioni in materia di antitrust e concorrenza. Sulla spinta delle preoccupazioni manifestate da Sony, gli enti regolatori preposti di Unione Europea e Regno Unito hanno preso tempo. Ma è chiaro che la vera partita si giocherà negli Usa a seguito della causa intentata dalla FTC (Federal Trade Commission) nei confronti di Microsoft e la forte opposizione più volte espressa. Nel frattempo, la Commissione Ue sta vagliando il responso ricevuto dalle numerose software house continentali sondate per capire gli effetti possibili che l’eventuale e nuovo agglomerato (Microsoft+Activision) potrebbe generare nell’ambito gaming. La Commissione dovrebbe esprimere un suo parere entro il prossimo 11 aprile. Ed è chiaro che la natura delle conversazioni resti chiaramente riservata. Microsoft sta cercando di valutare opzioni e varchi per rendere più fluido il processo, sostenendo di non voler penalizzare i competitor innanzitutto in relazione alla pubblicazione del franchise Call of Duty, facendolo diventare un’esclusiva per le console Xbox. Ma come emerso da più parti, la questione appare assai più articolata e non legata soltanto a questo aspetto. La Commissione Ue logicamente ha attivato un canale di dialogo con il colosso di Redmond. Ma con ogni probabilità il processo richiederà nuovi e dettagliati passaggi, per tutelare molteplici interessi ed equilibri.