
Italia e social network: l’idea è quella di definire una regolamentazione a tutela dei minori di 13 anni, sul modello di quanto ipotizzato in Francia nello scorso marzo di mettendo in pratica il cosiddetto “consenso digitale” già fissato dall’Unione Europea. A promuovere l’iniziativa per i giovani del nostro Paese che trascorrono sempre più tempo su TikTok e Co è Carlo Calenda, segretario del partito politico Azione, come da annuncio avvenuto durante la trasmissione in onda su Rai 3, Mezz’ora in più.
Social network: l’età minima, il controllo dell’identità e i genitori
In Italia non esiste un’età di iscrizione specifica per i social media stabilita in termini di legge, ben ché la maggior parte delle piattaforme (da Facebook a Instagram, da Twitter a Snapchat senza dimenticare il sempre più popolare TikTok) richiedano proprio la soglia dei 13 anni compiuti per poter configurare un account con profilo. Una condizione delineata nel quadro della normativa vigente negli Usa (Children’s Online Privacy Protection Act), denominata anche con l’acronimo Coppa) e che funge da punto di riferimento anche negli altri stati. Il tema della sicurezza e tutela dei minori è sempre più evidente. Secondo la proposta di legge ipotizzata da Carlo Calenda, i ragazzi di età compresa tra i 13 e i 15 anni potranno accedere solo con il consenso dei genitori e sarà anche un meccanismo per verificare l’identità. Un intervento normativo di cui si parla da tempo e che vedremo se troverà il necessario consenso nel Parlamento, alla luce delle accelerazioni che il mondo digitale sta esibendo (leggi, ad esempio, alla voce Intelligenza Artificiale). Tornando alla questione dell’età minima relativa all’età degli utenti per accedere ai social network, vale la pena ricordare che in occasione dello scorso Safer Internet Day, Telefono Azzurro ha presentato un suo progetto nell’aula dei gruppi parlamentari della Camera per innalzare, da 14 anni a 16 anni, l’età minima per iscriversi ai social network.