RUSSELL HOBBS

Smart Tv davanti. Il sesto Rapporto Auditel-Censis, “La nuova Italia televisiva” certifica il sorpasso degli scherni connessi (si parla di 21cmilioni) rispetto ai 20 milioni riferiti ai televisori tradizionali. Che in sette anni sono calate di 12,1 unità. Più in generale sono ben 122 milioni i device presenti nelle case degli italiani con un incremento del 9,6 % dal 2017. Si tratta in valore medio di circa cinque schermi per famiglia e oltre due schermi per persona. Così come in una casa sempre più connessa, non bisogna trascurare, ad esempio, che nel recente biennio le famiglie che si sono dotate di smart speaker sono aumentate del 29,2%, mentre quelle che possiedono almeno uno smartwatch sono 1,2 milioni (il 5% del totale) con una crescita superiore al 43%.

Smart Tv, streaming e l’importanza della banda ultralarga

Rispetto al 2017 i grandi schermi (50 pollici o più) ammontavano a circa due milioni di unità, tale valore è ormai triplicato cubando più del 14,1% del totale. Aumenta la diffusione anche dei modelli il 4K, (stiamo parlando di 8 milioni di televisori). Un altro fattore significativo – con le abitazioni sempre più connesse e la rilevante presenza di device – è legato alla fruizione di contenuti. Con indicatori particolarmente importanti sul versante dello streaming. Lo ha sottolineato il presidente di Auditel, Andrea Imperiali, “Nel 2023 oltre 26 milioni di utenti italiani ha guardato contenuti televisivi su piattaforme e siti web, mentre sempre nel 2017 erano il 27% del totale e non raggiungevano i 16 milioni”.  Tra le dolenti note, c’è il tema della mancata Lo scenario evidenzia che vede più del 63% delle famiglie italiane (15,4 milioni), accedere al web a mediante Adsl o fibra ottica o satellitare, con un incremento in sette anni del 17,1%. Ma sul versante della banda ultralarga la strada da percorrere è ancora lunga poiché più di 9 milioni di famiglie non ne può fruire.