
Le dimensioni sono ridotte (265x224x170 mm per 5,2 kg) ma definirlo portatile è un po’ esagerato. Certo, Xgimi Horizon Ultra è il proiettore compatto “mobile” perfetto per il salotto, che può essere posizionato comodamente in qualsiasi posizione (anche angolarmente rispetto alla superficie di visualizzazione) e che non richiede di stravolgere il soggiorno o la stanza in cui si installa perché occupa poco posto, è silenzioso e integra un sistema audio stereo (2×12 Watt) con supporto DTS e Dolby Digital firmato da Harman/Kardon. A 1.899 euro (qui potete trovare la descrizione e le specifiche tecniche) è un eccellente surrogato del classico Tv oppure un’aggiunta negli ambienti, in casa o in ufficio o altrove, dove non si vuole o non si può installare un televisore classico con grande diagonale e si pretende il massimo dell’area visiva.

La configurazione che abbiamo utilizzato per i test è stata duplice, per mettere alla prova la capacità di auto configurazione di Xgimi: è la caratteristica peculiare, perché in automatico regola trapezio, zoom (rapporto di proiezione da 1,2 a 1,5:1) e messa a fuoco in modo dinamico a seconda della distanza, della posizione e della luminosità della stanza. Una prima situazione è così impostata: muro bianco (senza macchie o segni, bianco ottico ma senza pannello), con l’Horizon Ultra a poco più di due metri di distanza messo con un’angolazione di incidenza di circa 15° per verificare la correzione del trapezio. Correzione e messa a fuoco automatiche perfette, che restituiscono un’area utile di circa 107 pollici. Al buio a circa due metri dal muro si ha la sensazione di essere al cinema guardando lo streaming dalle app di Android TV integrata oppure di essere all’interno del gioco con la Ps5 collegata in Hdmi. Peraltro, con Gran Turismo la dimensione del cruscotto è paragonabile a quella di una vera auto; in Fifa 23 il gameplay è superlativo per le dimensioni generose del campo. Ma è con CoD che ci si sente trasportati letteralmente all’interno del campo di battaglia.
L’altra configurazione prevedeva l’Horizon Ultra in senso perfettamente perpendicolare al muro, a esattamente 2 metri di distanza e un’area visiva prossima ai 100″. Le misurazioni in pollici si riferiscono al formato 16:9 sviluppato dall’ottica. Questa seconda configurazione ha previsto sia l’uso di un pannello, sia di un muro bianco non privo di alcuni segni e in un ambiente luminoso. Praticamente la simulazione di una stanza in casa o di un ufficio nel quale si vuole avere lo streaming video ma senza adoperarsi oltre l’installazione dell’Xgimi. La prima configurazione simulava un setup dedicato a massimizzare la resa del proiettore.

Ebbene, in entrambi i casi abbiamo potuto apprezzare l’ineccepibile lavoro di sviluppo eseguito sull’Horizon Ultra che automatizza tutte le operazioni di calibrazione e messa a fuoco e toglie complessità all’utilizzo da parte dell’utente. Ciò consente di muoverlo all’interno della casa, perché di volta in volta Horizon Ultra, per quanto dotato di un poderoso alimentatore, si intona all’ambiente. Ancora più interessante notare che individua eventuali riquadri dedicati, siano essi il pannello apposito o un’area pitturata con vernice ad hoc sul muro. Basta incorniciare questi elementi da sottili strisce nere, rispettando il rapporto d’aspetto della sorgente, perché il proiettore individui dove centrare il video e lo configuri in accordo.




Xgimi Horizon Ultra è un proiettore “tuttofare”, di tipo consumer, quindi non è né un device cinematografico né uno per utilizzi specificatamente professionali o lavorativi, ma presta con egregia versatilità tanto alle esigenze domestiche quanto a quelle lavorative. Dalla “non specializzazione” deriva un prodotto capace di spaziare nell’utilizzo con risultati notevoli.
Come detto, sia collegando una console per giocare in 4K: un’esperienza davvero immersiva, ben più immersiva di un Tv tradizionale perché non essendo l’occhio colpito dalla luce diretta della fonte permette all’utente di stare “appiccicato” al muro, all’azione. Sia Horizon Ultra è eccellente nella riproduzione di video e immagini in streaming o nella visualizzazione di contenuti di produttività. Come esperimento estremo lo abbiamo collegato al Macbook Air M2 via Hdmi con adattatore Usb-C per utilizzarlo come secondo display (due metri dalla scrivania, 100″ di diagonale utile) e abbiamo fatto fatica a tornare al monitor precedente (comunque una fascia alta in 4K da 27″).










È bene precisare che stiamo recensendo Xgimi Horizon Ultra dopo avere ricevuti tre aggiornamenti a Google Tv: il primo da oltre 1,2 GB, gli altri due da circa 700 GB complessivi. Quasi 2 GB di update che hanno migliorato sensibilmente l’utilizzo della piattaforma di Google (basata su Android 11) e che hanno compensato la precedente mancanza di app di streaming. Allo stato attuale, tutte le più diffuse app (tra cui segnaliamo Netflix, Disney+, Apple Tv+, Paramount+, RaiPlay e Prime Video) sono supportate e gestiscono la risoluzione nativa del proiettore. nel frattempo, anche la sezione Acquista di Google TV, che si affida alla piattaforma Google Play Film, permette di noleggiare e comperare film. In sostanza, nel momento in cui stiamo scrivendo Xgimi Horizon Ultra ha compensato le lacune iniziali sul supporto delle app e ora è una sorgente di streaming quasi completa.
Anche perché Horizon Ultra nasce per essere utilizzato collegato a Internet via Wi-Fi6 ed Ethernet. Abbiamo provato entrambe le impostazioni, che hanno garantito una reattività egregia. Certo, lo spunto ulteriore dell’Ethernet è ancora impareggiabile dal Wi-Fi6, che però ha latenze che tendono allo zero. Al Bluetooth 5.2 abbiamo invece collegato cuffie Technics A800, soprattutto per l’uso gaming in abbinata alla Ps5, e una cassa Sonos Era 300 per la parte più di riproduzione video. Ottima la stabilità della connessione e sostituire gli speaker integrati Harman/Kardon con la Era 300, che supporta l’audio spaziale, aggiunge un ulteriore tocco all’esperienza di visione.




Tutto ciò per dire che Xgimi non preclude in alcun modo la connettività con soundbar, via Bluetooth o utilizzando la porta Hdmi/Arc (in totale sono due le porte Hdmi presenti) oppure con il connettore ottico (sconsigliamo il jack da 3,5 mm per quanto presente), qualora si ritenga che la sezione sonora Harman/Kardon sia migliorabile. Nelle nostre prove, durate sette settimane, non abbiamo mai sentito l’esigenza effettiva di abbandonare la sezione audio integrata perché potente, ben bilanciata e capace di produrre uno scenario sonoro preciso e dettagliato, anche nei dialoghi. Anche se posizionato di lato, il sistema posto proprio sotto all’ottica riesce a posizionare la superficie acustica in modo ottimale rispetto alla visione frontale delle immagini. L’aggiunta di una cuffia è derivata dalla necessità di giocare o guardare film senza disturbare; una soundbar è frutto della scelta di rendere stanziale l’Horizon Ultra e quindi di costruire un corredo audio/video (con anche pannello di proiezione dedicato) di livello home theater.
Le doti hardware non mancano all’Horizion Ultra, anzi. Xgimi ha realizzato un’ottica interessante perché somma l’elevata luminosità del Led e la profondità di colore e del nero del Laser. Il sistema a periscopio è il vero motivo per cui il proiettore ha un elevato livello di soddisfazione (e divertimento) e riesce a mantenere una rumorosità pressoché azzerata. Sono maggiori i rumori tipici di una casa rispetto a quelli prodotti dalla rotazione della ventola di raffreddamento, anche quando si tiene il device a 50 cm dall’orecchio perché seduti sul divano. Con l’audio attivo, non si hanno disturbi in alcun modo dal sistema di raffreddamento nemmeno dopo ore di gaming e streaming. Abbiamo provato a passare un’intera domenica a giocare, guardare video, sfruttare Google TV nelle sue risorse (dal Chromecast per visualizzare contenuti dallo smartphone all’uso delle app native) e il rumore prodotto dall’Horizon Ultra non si è mai accentuato. Nè ci sono state oscillazioni nella luminosità o nella qualità dell’audio. Ottimo, se si considera che l’hardware, ospitato nello chassis compatto e dal design elegante, non richiede alcuna manutenzione per la polvere (le lampade sono garantite per 25mila ore di funzionamento, circa 3 anni tenendo acceso l’Ultra senza soluzione di continuità per 24 ore al giorno e 7 giorni su 7).

Entrando nel dettaglio di questo prodigio di ingegneria, si scopre che l’ottica (che si affida al DLP con chip da 0,47″DMD) ha un’apertura variabile tra f/1.55 e f/3.0 per adattarsi alla stanza e al contenuto. Il pacchetto è costituito da 16 moduli lenticolari a cui si sommano quelli dedicati al laser e alle quattro sorgenti led con struttura RGBB. Il laser passa attraverso un doppio pannello riflettente che si somma all’immagine diretta dei quattro led per la gestione dinamica del colore: tutto ciò è realizzato in un doppio periscopio che produce un’unica sorgente luminosa che attraversa l’obiettivo pari a 2300 ISO lumen. Di fianco all’obiettivo si riconoscono i sensori per la gestione del telecomando e quelli la tecnologia Intelligent Screen Adaption 3.0 (ISA 3.0) che gestisce uniformità, zoom ottico, regolazione dinamica del colore, Dynamic IRIS e gestione degli occhi. Quest’ultima è una funzione, che può essere disattivata, che spegne il proiettore qualora si passi davanti e sfrutta la stessa telecamera e lo stesso sensore impiegato per la messa a fuoco e l’aggiustamento del trapezio.
Precisiamo il concetto di proiettore 4K: Horizon Ultra utilizza la tecnologia di spostamento dei pixel su un chip DLP 1080p da 0,47 pollici per creare un’immagine a 2160p da 40″ a 200″. Per i puristi non sarà mai il “vero” 4K, ma l’effetto è così vicino che difficilmente riusciresti a vedere alcuna distinzione evidente. In ogni caso, più che adeguato alla tipologia di utente e di utilizzo a cui si rivolge Xgimi.


L’obiettivo di Xgimi alla base dell’Horizon Ultra è semplice ma efficace: mitigare i limiti dell’una e dell’altra tecnologia, così da raggiungere un superiore livello qualitativo dell’immagine. E centra il bersaglio. Tanto che nei contenuti, video o gaming, HDR e Dolby Vision si esprime al massimo mostrando un’immagine che ha ben poco da invidiare ai Tv di pari livello di prezzo. Il produttore dichiara un Delta E inferiore a 1, significa che la precisione dei colori è elevata e quasi di livello professionale. Ciò si sperimenta maggiormente quando si usano giochi complessi, nei quali i colori visualizzati sono precisi e non esasperati. Utilizzando una delle due porte Usb integrate abbiamo riprodotto immagini e video più complessi a livello cromatico, ottenendo risultati egregi. Peraltro, la gestione video del proiettore è tale da eliminare artefatti e non necessita di funzioni quali la compensazione di moto e simili dei Tv, restituendo un’esperienza e una fluidità di visualizzazione paragonabile al cinema. Anche perché quando riconosce che si passa al gaming, propone di passare alla modalità ottimizzata attraverso una notifica.

Per confermare basta premere il tasto centrale sul telecomando minimal che accompagna l’Horizon Ultra. Che di per sé è già piuttosto raffinato esteticamente, anche per la pelle vegana che lo contraddistingue, e si conferma questo posizionamento premium in virtù del telecomando. Pochi i tasti, peccato non illuminati, proprio per semplificare l’utilizzo. Nella parte superiore ci sono quelli di gestione del sistema: accensione/spegnimento, impostazioni e Assistente di Google. Il modulo rotondo comprende il tasto per confermare e il joypad di navigazione; sotto i classici tasti di Android: home, multitasking e back. Infine, i tasti “+” e “-” (forse un po’ troppo lontani) regolano il volume, mentre quello posto sulla superficie in alluminio satinato esegue la ricalibrazione dell’ottica. La mancanza di luminosità nel primo periodo di apprendimento della disposizione dei comandi porta a confondere il volume con i tasti di navigazione. Dopo nemmeno un’ora, ci si destreggia con Xgimi senza problemi.




Nell’uso pratico, si scoprono alcuni margini di perfezionamento. Per esempio, i piedini non sono regolabili. Perciò per raggiungere l’altezza di riproduzione desiderata è necessario usare un supporto adeguato finché si trova la giusta posizione.
Infine, con gli aggiornamenti è migliorato anche Google TV che però non è sempre reattivo come ci si aspetta. A volte si riscontra un lag inesplicabile, forse per via di un’interfaccia che carica fin troppi contenuti e anteprime e si snoda su troppi livelli. Sì, perché mentre l’accesso ai menu di configurazione e nell’uso delle app di streaming si opera in modo fluido, è proprio nelle schermate del sistema operativo che spesso si subisce un rallentamento. Consigliamo a Google TV di semplificare questo approccio ricco ma eccessivo, in una chiave più minimal. Perché i medesimi lag li abbiamo riscontrati anche su set-top-box con hardware dedicato e os Google TV per via dell’eccessiva abbondanza di stimoli proposti per ciascuna scheda di navigazione.

Certo, la grande comodità è che Google TV si configura inserendo il proprio account di Gmail, lo stesso che anima Android, e si ha una sincronizzazione perfetta dei dati personali e dei contenuti. All’utente rimane solo di intervenire sulle regolazioni di luminosità e colore del dispositivo. Chi vi scrive predilige le immagine contrastate, quindi con nero più persistente, e bianco “acceso” vicino a quello ottico. Non è l’ideale cinematografico perché enfatizza i colori, ma è la ciò che ci è piaciuto di più. Ciò non toglie che tra profili cromatici predefiniti e livelli personalizzabili si possono trovare equilibri più vicini al realismo e alla fedeltà del cinema.