
Nella fascia entro i 500 euro, Samsung ha saputo ritagliarsi un posto privilegiato con la serie A di gamma superiore. Il più recente esponente Galaxy A53 5G ha tutto quello che si può chiedere a un telefono premium con doti da flagship abbinato a un brand affidabile e reattivo alle esigenze dei consumatori, anche nel post vendita, che punta su estetica e sostanza con un equilibrio invidiabile. L’A53 5G ci è piaciuto fin dal primo contatto, perché è sottile, per via del completo set fotografico e per il display, ampio e che sfrutta al massimo i bordi in virtù del dotch tipico di Samsung.
L’A53 5G è un invito di Samsung a non farsi sviare dall’hype generata da alcuni brand e di considerare che i fondamentali della serie Galaxy sono tutti presenti in questo modello. A iniziare dal pannello SuperAmoled da 6,5″ a 120 Hz (800 nit) con protezione Gorilla Glass 5, fino alla scocca IP67 (resistente alla polvere e all’acqua dolce fino a un metro per 30 minuti) passando per la sezione software basata sulla OneUI.

Concretezza, questa è la parola che sovviene usando questo smartphone. E l’abbiamo sfruttato lungamente (più di due mesi) sia con la Sim privata, sia con quella lavorativa. A questo punto, la domanda vi sarà già venuta in mente: quanto costa? 469,90 euro, perfettamente in linea con i premium ma con in più la bolla “papale” della garanzia post vendita di Samsung. Sì, ci siamo ripetuti perché allo stato attuale dell’offerta prima di acquistare un prodotto è bene tenere in considerazione tutti i fattori, non solo estetica e funzionalità, ma anche supporto successivo all’acquisto. Quindi garanzia, assistenza e aggiornamenti. Tre asset sui quali Samsung ha costruito una storia di affidabilità, così come altri brand blasonati. Basti pensare che nel nostro tempo di utilizzo sono arrivati puntualmente ogni mese le patch di sicurezza e miglioramento della piattaforma e l’azienda assicura almeno 5 anni di aggiornamenti e tre major release.

Tornando al dispositivo, le scelte costruttive di Samsung convergono nel proporre un prodotto premium in ogni aspetto. Lo spessore non supera gli 8,1 mm, il peso è di 190 grammi, la scocca con frame in metallo è nei colori moda, le prestazioni sono affidate all’inedito Exynos 1280 (5 nm)
che ha una geometria octa core asimmetrica. Ossia composta da 2 Cortex-A78 a 2,4 GHz e 6 Cortex-A55 a 2 GHz; la Gpu è Mali-G68. Il chipset supporta il 5G, è animato da Android 12 con One UI 4.1 ed è assistito da 6+128 GB. Il tutto alimentato dalla batteria da 5.000 mAh.
Questa configurazione è frutto del compromesso di supportare tutte le più diffuse applicazioni multimediali, per la produttività, la messaggistica e le esigenze personali e lavorative senza appesantire la batteria. La configurazione così composta ha prestazioni adeguate per la maggiore parte delle app, come dimostrano i circa 380mila punti di Antutu.




OneUI 4.1 e Android 12, Samsung mostra il meglio di sé
Se l’Exynos 1280 ha performance da fascia medio alta secondo quanto fotografato dall’app di benchmark, alla resa dei fatti, e con gli update ricevuti durante la prova, nell’uso pratico la OneUI 4.1 scorre liscia sotto le dita. E permette di interagire con la ben nota interfaccia dei Galaxy al meglio delle sue potenzialità. Ogni volta che usiamo questa piattaforma, in questo caso basata su Android 12, riceviamo la conferma di quanto il brand sviluppi la sua interfaccia sia per garantire un’esperienza omogenea e completa tra i vari device, sia per sopperire alle mancanze del sistema operativo. Una su tutte è rappresentata dalla presenza di SmartThings, l’applicazione con cui si aggrega in un’unico ambiente semplice e intuitivo la connettività IoT. Oppure tutta la suite di sicurezza, che si fonda su Knox e prevede la protezione all’accesso allo smartphone o ai singoli contenuti e app via impronta digitale e riconoscimento facciale.

Samsung ha lavorato molto nel tempo per rendere la OneUI 4.1 sempre più reattiva ma senza rinunciare alla personalizzazione, che è un altro aspetto interessante dell’A53 5G. Attraverso il Galaxy Store non solo si trovano app, spesso esclusive, dedicate ai Galaxy ma anche temi e suoni per rendere “proprio” lo smartphone.
L’A53 5G, essendo un Galaxy, non ha problemi di compatibilità con alcuna applicazione: tutte quelle di streaming sono già ottimizzate per sfruttare al massimo l’eccellente display peraltro piatto. Complice la diagonale, l’elevata frequenza di refresh e la risoluzione di 2.400×1.080 pixel (20:9), la riproduzione dei film (fino al Full HD) e dei giochi è fluida e può contare su una resa grafica elevata. Ben superiore alla media degli smartphone di pari categoria.




Certo, poi ci sono alcuni aspetti che potrebbero disturbare. Per esempio non è incluso l’alimentatore e la batteria non supporta la ricarica rapida: al massimo si possono erogare 25 Watt. Non è supportata nemmeno quella wireless. Manca il jack da 3,5 mm, perché tutto è affidato alla porta Usb-C. Però la combinata tra hardware e batteria da 5.000 mAh assicura un’autonomia generosa, perché si superano sempre senza troppi sforzi le 24 ore e, in ogni caso, non si vive con il patema di dover ricaricare se si spreme lo smartphone.

Il reparto fotografico del Galaxy A53 5G
Abbiamo lasciato per ultimo, per quanto riguarda l’A53 5G, il reparto imaging. Perché il pregio principale di questo Galaxy è proporre uno schema fotografico completo e che assicura foto di qualità superiore alla fascia di prezzo a cui appartiene.
Nel dettaglio il Galaxy A53 5G è così equipaggiato:
principale con sensore a 64 Mpixel, f/1.8, 26 mm, Pdaf e stabilizzatore ottico (Ois);
ultra grandangolare da 12 Mpixel, f/2.2, 123° di angolo di visione;
macro da 5 Mpixel, f/2.4;
sensore di profondità da 5 Mpixel, f/2.4;
obiettivo selfie da 32 Mpixel, f/2.2, 26 mm.

L’A53 5G gira video in 4K a 30 fps sia con il sensore principale posteriore, sia con la fotocamera frontale. Per ottenere la stabilizzazione con la sezione video posteriore è necessario accontentarsi dei 1080/30 fps ma il risultato è notevole perché i filmati sono stabili e ben definiti. Anche i video in 4K sono decisamente ottimi, soprattutto se pubblicati sulle piattaforme social.
Questo Galaxy, pur appartenendo alla gamma sotto ai 500 euro, dispone di tutte le funzioni fotografiche tipiche dei modelli superiori. Come per esempio la modalità ritratto, che sfrutta il sensore di profondità e opera tanto sulle persone quanto sugli oggetti. La modalità Divertimento, con gli effetti e i filtri di Snapchat, è studiata per creare foto e clip video dedicate ai social sfruttando effetti divertenti e artistici. Non manca il macro, che opera già a circa 4 cm e con risultati notevoli.
In linea generale, il Galaxy A53 5G non fa rimpiangere modelli flagship come resa fotografica in condizioni di luce ottimali. Certo, c’è sempre la tendenza di Samsung a esaltare i colori ma a livello visivo ciò conferisce corpo e profondità. Se si vuole rinunciare all’intervento della IA basta disattivare la funzione Ottimizzazione Scena nelle impostazioni. Si hanno colori più realistici ma sempre soddisfacenti.




Quando la luminosità ambientale tende a diminuire, nonostante la presenza della modalità notturna, l’A53 5G mostra un incrementale rumore di fondo, senza mai diventare fastidioso, e la messa a fuoco a rilevamento di fase diventa leggermente meno reattiva.
Le foto scattate con la fotocamera principale, che ha stabilizzatore ottico, in condizioni di luce ottimali sono in linea con quelle dell’S22. Passando a parità di situazione al grandangolare si osserva un incremento del contrasto dei colori, quindi si perde in coerenza ma il tutto è tenuto entro limiti più che tollerabili dall’efficace software. Stesso discorso anche per la macro, che ha colori più carichi rispetto alla foto (non in macro) scattata al medesimo soggetto dal sensore principale.
L’IA compensa e il software fa la sua parte, ma le lenti hanno apertura e caratteristiche differenti e ciò si nota mentre si sfoglia. Siamo più precisi: non peggiora la qualità, semplicemente variano il contrasto e la saturazione entro limiti per quanto minimi. Stiamo veramente andando nel dettaglio di un telefono che è capace di rivaleggiare con molti modelli ben più costosi.
E se ancora non vi basta, all’ottimo reparto fotografico si abbina una sezione acustica che poggia sugli speaker stereo potenti. Questo è anche il viatico per un reparto telefonico eccellente, per presa del segnale e per qualità delle conversazioni.














L’ecosistema: il Galaxy A53 5G con il Watch 4 Classic
Avendo in prova anche il Watch 4 Classic (269 euro), per testare l’ecosistema. Indossare il Watch 4 è un po’ che ritrovare il classico orologio da polso comodo, ergonomico e leggero ma con tutte le funzioni smart. L’interfaccia derivante dalla nuova versione di Google Wear OS, che si è fusa con Tizen, assicura pragmatismo e semplicità.
Si prende subito confidenza con il Watch 4, che è riconosciuto immediatamente dall’A53 5G, quindi basta fare tap sul tasto “Connetti” del menu e attendere una manciata di minuti affinché venga scaricata la componente software per gestire il wearable. La stessa provvede anche a fare da ponte con Samsung Health e Bixby.



La connessione con Health è importante per sfruttare il valido reparto fitness del Watch 4, uno dei punti su cui fa la differenza, oltre alle dimensioni compatte che si adattano a ogni polso. Il sensore “3 in 1” permette di misurare la frequenza cardiaca, Ecg e massa grassa corporea. Non mancano le classiche funzioni di monitoraggio del sonno, dei parametri fisiologici fondamentali e dell’attività fitness outdoor o indoor scegliendo la modalità sportiva preferita.
Il Watch 4 Classic vanta un’elevata precisione e varietà dei dati raccolti, che si possono vedere riassunti anche con lo svolgimento temporale attraverso l’applicazione Samsung Health. È questa il centro nevralgico da cui si reperiscono le informazioni sul fitness e sul proprio corpo. Diversa la funzione dell’app Galaxy Wear che ha lo scopo di interfacciarsi con il Watch 4 Classic per le impostazioni, le app disponibili (c’è persino la versione ottimizzata di Outlook) e da installare, per eseguire l’update e il backup e per selezionare una delle varie watch face tra le tante proposte.
Quadranti che sfruttano al meglio il display rotondo SuperAmoled da 1,4″ con risoluzione di 450×450 pixel, sufficiente per mostrare anche le animazioni quando si è in piena attività sportiva.
Nella nostra prova, il Watch 4 Classic non ha mai avuto incertezze. Samsung ha dotato lo smartwatch di un processore dual core a 1,18 GHz, 1,5 GB di Ram e 16 GB di storage. Più che sufficiente per fare girare il sistema operativo e le app senza rallentamenti.
Interessante che l’abbinamento con lo smartphone sia via Bluetooth 5.0 ma una volta configurato si può collegare alle reti Wi-Fi così che l’aggiornamento dei dati raccolti dal monitoraggio sia sempre caricato sul profilo cloud, anche senza eseguire la sincronizzazione manuale con l’app.

C’è anche l’Nfc, perfetto per i pagamenti. Mentre il Bluetooth può essere usato per gestire gli auricolari e riprodurre la musica scaricata nella memoria locale. Senza smartphone il Classic è privo di connessione dati. Però integra i sistemi di localizzazione più diffusi (Gps, Glonass, Beidou e Galileo) che offrono due vantaggi: una maggiore precisione del monitoraggio dell’attività di fitness, soprattutto in outdoor, e la compatibilità della geolocalizzazione in tutti i principali Paesi.




Il Watch 4 Classic è completo e semplice da usare ma anche resistente. La cassa da 40 mm è protetta da una lastra Gorilla Glass Dx+ per prevenire graffiature e, in effetti, nell’uso ci ha colpito la solidità in confronto alla compattezza dello smartwatch. Che è certificato per la resistenza all’acqua in virtù della dicitura ATM 5, quindi resiste a 5 atmosfere di pressione equivalenti a circa 50 metri sott’acqua, sia dolce sia salata. Si può quindi tranquillamente usare al mare e in qualsiasi sport acquatico, cosa che la dicitura IP non consente in egual misura.


La semplicità con cui Samsung ha profuso e caratterizzato il Watch 4 Classic, sia nel design sia nell’utilizzo, non deve essere sinonimo di limite. Ma, anzi, l’aspetto più interessante di questo smartwatch che bene si intona con uno smartphone Galaxy (è però compatibile con tutti gli Android grazie alle app Wear e Health scaricabili dallo store di Google) è proprio il fatto di avere al polso un orologio che alla bisogna permette di trasformarsi in uno sportwatch completo e affidabile. E di buona durata della batteria: fino a due giorni senza ricaricare.