huawei freebuds 5 review recensione igizmo
PANASONIC

La ricerca stilistica di Huawei sulle Freebuds 5 è risultata in un design un po’ estremo, come abbiamo detto nel titolo “divisivo”. Nel senso che, una volta indossate, l’effetto a goccia delle stanghette arrotondate fanno apparire come se si indossassero degli ornamenti. L’effetto “orpello decorativo” non è male, ma deve piacere. Peccato che sia così divisivo come approccio, in pratica ci si deve sentire a proprio agio, perché l’estetica open-fit dei padiglioni abbinati alla forma a goccia riesce a offrire prestazioni audio di assoluto rilievo. Non ci si può aspettare niente di meno da un Tws proposto a 159,90 euro solo sul Huawei Store e che, in virtù del posizionamento, le mette a confronto con brand blasonati e proposte medio/alte. Nelle Tws, in particolare, è il classico prezzo tra l’alto di gamma e il premium. In termini di qualità acustica, non abbiamo alcun dubbio che le Freebuds 5 possano soddisfare le orecchie di chi non ama le in-ear, con tutti i limiti dell’open-fit. È, come detto, solo il design fin troppo originale e spinto che potrebbe lasciare perplessi. Ma, vista in altri termini, chi le indossa si fa distinguere.

Quando scriviamo design open-fit intendiamo che le Freebuds 5 non occupano il canale uditivo (come nel caso delle in-ear che entrano con il supporto in silicone) ma si appoggiano. L’ampio padiglione arrotondato e la “virgola” o goccia dell’asta assicurano un efficace aggancio sfruttando la forma delle orecchie. L’open-fit però non ha i suddetti supporti in silicone e non esegue un isolamento meccanico dall’esterno, quindi la portata dell’Anc è limitata per via del fatto che il canale uditivo rimane esposto. L’isolamento del sistema di riduzione dei rumori è solo parziale, non a caso Huawei ha cercato di compensare con una architettura interna con ampiezza da 100 a 2.000 Hz, per adattarsi alle caratteristiche specifiche dell’orecchio, e con un driver a oscillazione magnetica dinamica da 11 mm assistito dal circuito Bass Turbo che enfatizza i bassi a 16 Hz, così da sovrastare la maggior parte delle frequenze più basse tipiche degli ambienti e dei mezzi di trasporto (come l’aereo). La soluzione è intelligente ma alla resa dei conti con Anc si abbassano ma solo parzialmente i rumori dell’ambiente, il che è un bene perché alla fine non si rimane mai esclusi del tutto, dall’altro non è efficace come le Tws in-ear. Disattivandolo ci si rende conto che la compensazione dei rumori esterni opera in modo solido perché aumenta notevolmente il frastuono. Ma sui mezzi pubblici e nei contesti più rumorosi, l’open-fit non permette di filtrare tutti i rumori nonostante l’Anc.

Il sistema Bass Turbo delle Freebuds 5

L’Anc comunque interviene per “pulire” l’esperienza sonora e migliora il focus sull’acustica. Con l’aggiornamento delle Freebuds 5 alla release di HarmonyOS (che le gestisce) 3.0.0.122 sono migliorati anche il sound e il volume. Prima di questo update, le Twd di Huawei risentivano di un’acustica un po’ sottotono ma il nuovo firmware ha finalmente fatto ascoltare ciò di cui sono capaci. Ovvero una profondità sonora che coinvolge e un audio preciso, definito e corposo, in virtù della superficie acustica piuttosto estesa. Piace l’equalizzatore dedicato perché consente di avere un comportamento meno “boom bass”, per quanto questi ultimi rimangano sempre preponderanti per costruzione e per quanto detto sopra. Inoltre, l’equalizzatore consente di dare priorità alla definizione sonora che, in abbinata con la bassa latenza (tutte opzioni che si attivano dall’app), restituisce ancora maggior dettaglio.

La gestione magnetica del driver con camera d’aria per evitare effetti eco interni

Le Freebuds 5 supportano l’audio Hi-Res, per non quello spaziale, purché si installi l’app di Huawei denominat AI Life, identica per Android e iOS attraverso i codec Ldac e L2HC. Nel nostro test, la connessione Bluetooth con Android era basata su Aac ma è supportato anche Aptx. Con uno smartphone Huawei si attiva il protocollo proprietario HWA molto efficiente, peccato sia disponibile solo sorgente e Tws dello stesso brand. Con Spotify la musica è ottima. Ma passando a Amazon Music Unlimited si è attivato l’HD e l’Ultra HD. In iOS con un iPhone 14 Plus si è fermi a 24 bit/48 kHz ma con un Samsung Galaxy S23 Ultra si possono sperimentare fino a 192 kHz ma le Freebuds 5 arrivano fino a 96 kHz. In entrambi i casi la differenza rispetto a Spotify (sempre più urgente il supporto per l’alta definizione audio) è sostanziale. Si prenda Baba O’Riley dei The Who e sembrano due canzoni diverse per dettaglio passando da Spotify all’Ultra HD (24 bit /44,1 kHz) di Amazon Music Unlimited.

L’update 122 ci ha messo nelle orecchie Tws che si trovano a proprio agio nella musica, nel multimedia e nelle chiamate. Anche su quest’ultimo fronte l’esperienza di Huawei ha permesso di ottimizzare sia la stabilità della connessione Bluetooth, con una più efficiente gestione delle antenne anche grazie ai generosi spazi offerti dal design delle Freebuds 5, sia la configurazione dei microfoni, rivolti all’interno del canale uditivo e all’esterno per un totale di tre per auricolare. In abbinata alla IA e al sistema di riduzione dei rumori, la voce arriva chiara al nostro interlocutore. Abbiamo provato a telefonare in varie condizioni, dall’ufficio fino camminando nella città, e la sezione telefonica ha sempre portato a una conversazione chiara per entrambi gli interlocutori.

L’app Ai Life è utile per tre motivi: ottenere gli aggiornamenti, accedere all’equalizzatore e gestire il livello di Anc. Il resto delle operazioni possono essere eseguite con le gesture sugli auricolari, come attivare e disattivare l’Anc, regolare il volume e controllare la riproduzione sonora.

Sempre rimanendo all’esterno delle Freeebuds 5, non passa inosservata la custodia a “ovetto” anche per esigenze di design delle auricolari. La custodia è compatta eppure assicura fino a 30 ore di autonomia aggiuntiva. Abbiamo usato le buds per circa tre ore con Anc attivo prima di ricaricare. Con Anc, la custodia permette una ricarica completa per circa ulteriori 20 ore. Senza l’Anc l’autonomia aumenta di circa il 30%. La ricarica avviene via Usb-C e si completa in poco più di un’ora con alimentatore da 30 Watt. Via wireless sono necessarie circa due ore.

Huawei Freebuds 5 sono perfette per la mobilità sia grazie alla custodia compatta e leggera (45 grammi, 5,4 grammi le buds), sia grazie alla certificazione IP54 che protegge gli auricolari dall’intrusione di polvere, sporco, acqua e sudore.

C’è però un aspetto, e l’abbiamo lasciata per ultimo, su cui Huawei ha capito alla perfezione le esigenze degli utenti e le ha trasformate in una funzione quasi perfetta: la gestione multi-device. Senza troppi clamori e difficoltà, l’app AI Life attraverso le Freebuds 5 memorizza tutti i device a cui sono state abbinate e permette di attivare l’uno o l’altro sia in automatico, a seconda della sorgente, sia manualmente. L’implementazione del brand è da prendere come esempio in Android.

Valutazione
Huawei Freebuds 5 - 159,90 euro
recensione-huawei-freebuds-5-tra-qualita-audio-e-design-divisivoHuawei FreeBuds 5 offrono alcune funzioni interessanti e che in linea con il posizionamento medio/alto. Ci sono il supporto Hi-Res per l'audio, l'Anc anche se open-fit e non così potente come nel design in-ear e un design originale. Quest'ultimo è tanto un punto di forza quanto di debolezza, per chi le deve indossare. Tanto che proprio la scelta estetica di Huawei sarà dirimente per chi deciderà di acquistarle. Meglio provarle prima di acquistarle, perché la soluzione acustica adottata deve essere adeguata alla forma dell'orecchio. Per funzionare al meglio hanno bisogno dell'app AI Life che su iOS si trova nell'AppStore ma in Android obbliga a scaricare la AppGallery di Huawei, una procedura migliorabile.