
Sulla protezione dei minori si stringono le maglie dell’Unione Europea. Come annunciato nei giorni scorsi, in conformità del DSA (Digital Services Act) e a seguito della disinformazione che è apparsa sulle piattaforme dopo l’attacco terroristico di Hamas nei confronti di Israele, l’esecutivo di Bruxelles ha deciso di agire in modo incalzante. Ne deriva pertanto che YouTube, TikTok, Meta e Snap hanno a disposizione poche settimane per fornire maggiori informazioni alla Commissione sulle modalità in cui proteggono i minori da pratiche illegali, contenuti dannosi e fake news. Per le prime due Big Tech la data è fissata al 30 novembre, mentre per Meta e Snap la deadline definita è fissata al 1° dicembre.
Protezione dei minori: l’azione dell’Unione Europea in campo digitale
Si tratterà di un importante banco di prova. In base alle nuove norme sui contenuti online entrate in vigore di recente, le principali piattaforme online sono tenute a fare di più per eliminare contenuti illegali e dannosi a tutela dei minori, oltre che ad agire contro il proliferare di fake news. L’iniziativa di Palais Berlaymont era stata anticipata dal Commissario al Mercato Interno e Servizi, Thierry Breton, che a inizio di questa settimana aveva ricevuto a colloquio il ceo del social cinese TikTok, Shou Zi Chew. Il DSA, nel momento in cui le regole venissero disattese, prevede sanzioni precise e pesanti fino al 6% del loro fatturato globale. Sulla base dele risposte che arriveranno, la Commissione valuterà i passi successivi da compiere. Ma è chiaro che gli spazi di manovra si stanno restringendo.