
L’Autorità garante della concorrenza in Italia, l’AGCM, sta cercando di cancellare una scappatoia legale che ha permesso a diverse aziende di eludere le sanzioni antitrust e che potrebbe aiutare Amazon nell’ambito di un appello giudiziario in corso, secondo alcune fonti interpellate da Reuters. La Commissione europea sta seguendo da vicino la questione, perché ci sono potenziali implicazioni per una multa record di oltre 1,1 miliardi di euro in Italia che la società statunitense di e-commerce sta contestando davanti ai tribunali amministrativi locali.
Una legge del 1981, applicata solo di recente ai casi antitrust in Italia, prevede che l’AGCM debba informare le società oggetto delle sue indagini entro 90 giorni da quando è venuta a conoscenza di presunti comportamenti anticoncorrenziali. La legge è stata utilizzata dal Consiglio di Stato, il massimo tribunale amministrativo italiano, negli ultimi tre anni per eliminare diverse sanzioni antitrust a causa del mancato rispetto di tale termine.
Il professore di diritto Michele Ainis, membro del consiglio dell’AGCM fino a marzo, ha dichiarato a Reuters che l’approccio del Consiglio di Stato è stato seriamente problematico, in quanto la limitazione di 90 giorni non è realistica per casi complessi di antitrust. “L’antitrust italiano è l’unica authority in Europa soggetta a questa ghigliottina”, ha detto in un’intervista telefonica. “È una scadenza così stretta che è quasi impossibile da rispettare”.
Ad Amazon è stata comminata la sanzione nel 2021 dall’AGCM per presunto abuso di posizione dominante nel mercato italiano volto a favorire l’adozione del proprio servizio di logistica da parte dei venditori attivi su Amazon.it. Amazon ha dichiarato all’epoca di essere “fortemente in disaccordo” con la decisione del regolatore italiano e avrebbe presentato ricorso.
Due fonti a conoscenza della situazione hanno confermato che l’AGCM era preoccupata per la perdita di ulteriori cause che vanno avanti al Consiglio di Stato per prescrizione, fattori che incideranno anche sulla multa Amazon. Il Consiglio di Stato è l’ultima corte d’appello contro le decisioni dell’AGCM. Altre due fonti sentite da Reuters hanno affermato che la questione della regola dei 90 giorni è uno degli argomenti che Amazon ha presentato nel suo ricorso contro la sanzione da 1,1 miliardi di euro, attualmente davanti al tribunale amministrativo regionale di grado inferiore.
Caso tra AGCM e Amazon: perché è coinvolta la Ue
La Commissione europea ha detto in una dichiarazione a Reuters di essere “a conoscenza dei recenti sviluppi della giurisprudenza dei tribunali italiani e delle preoccupazioni sollevate dall’autorità italiana garante della concorrenza”. La portavoce della Commissione Arianna Podesta ha aggiunto che l’esecutivo Ue “è in contatto con le autorità italiane”, ma ha rifiutato di confermare di aver inviato una lettera a Roma nell’ambito delle procedure che potrebbero portare a una procedura di infrazione Ue.
Michele Ainis ha spiegato che se fosse necessario un procedimento giudiziario dell’UE per risolvere la questione, questo sarebbe “lo scenario peggiore” per l’Italia, poiché richiederebbe tempo e porterebbe a possibili multe. In alternativa, il governo potrebbe approvare una legge per eliminare la scappatoia temporale (i 90 giorni), oppure i giudici amministrativi italiani potrebbero chiedere un parere alla Corte di giustizia dell’Ue.
Sempre Michele Ainis ritiene che qualsiasi azione legale dell’UE si sarebbe basata su una direttiva dell’UE del 2019 sulle prerogative delle autorità nazionali garanti della concorrenza. Arianna Podesta lo ha citato nella sua dichiarazione, indicando che era un punto importante. Inoltre, ha precisato che è fondamentale che le autorità nazionali garanti della concorrenza abbiano tempo sufficiente per condurre tutte le indagini necessarie in casi complessi. “È anche importante che le autorità nazionali garanti della concorrenza siano in grado di dare la priorità a determinati casi e di deprezzarne altri”, ha aggiunto. Non ci sono ulteriori commenti dalle parti coinvolte.