assicurazione
NIKON

Il Governo sta lavorando a un nuovo Codice della strada che regolamenterà in modo differente e più restrittivo l’uso dei monopattini elettrici, siano essi di proprietà o in sharing. Pochi ma chiari i presupposti: casco e targa obbligatori, bando per i modelli che superano i 20 km/h. Spiega Matteo Salvini, Ministro dei Trasporti: “Stiamo lavorando perché alcuni mezzi a due ruote come i monopattini, che troppo spesso sfrecciano senza regole, limiti e controlli ovunque, raggiungendo anche velocità elevate e pericolose, non possano più essere venduti e acquistati”.

Da qui deriva subito una regola che sarà parte del nuovo Codice: il limite di 20 km/h, per i modelli a proprietà o in sharing, dovrà essere “il massimo di velocità”. Superato questo limite sarà vietata la vendita dei prodotti. Questo perché, spiega il vicepremier, “troppi incidenti sulle strade italiane, troppi morti e troppi feriti, soprattutto fra i più giovani”. Certo, bisognerebbe anche considerare che non è l’oggetto che uccide ma l’uso che se ne fa dello stesso. E non è raro, anzi piuttosto frequente e fastidioso, vedere abusi con i monopattini: due o più persone che viaggiano sul medesimo monopattino, esperimenti di circolazione e guida che sono a dir poco “da cretini”, pesi eccessivi appoggiati o trasportati sulla pedana, velocità irresponsabili in luoghi affollati o su strade, marciapiedi e piste che non permettono questo tipo di utilizzi, mancato rispetto delle più basilare norme di circolazione della strada (semafori, strisce pedonali, aree per pedoni, percorrenza in controsenso sulle strade e così via).

Tutto questo porta il monopattino, ma anche la bicicletta, in condizioni di rischio: a livello strutturale questi utilizzi fanno saltare del tutto la resistenza della scocca, delle gomme e la posizione del baricentro. È applicazione banale di semplici principi di fisica: se si introducono elementi esterni che fanno variare l’incidenza di forze e leve che modificano il baricentro del mezzo e la capacità di reattività della struttura (scocca, sospensioni, gomme, freni e solidità), si entra in una zona di pericolo che può essere non grande, gigantesca. Se in più non si rispettano le regole di base della circolazione sulla strada, il pericolo diventa un compagno di viaggi fisso sul monopattino. Ma, ribadiamo, non per il monopattino ma per l’uso che ne sta facendo l’utente sconsiderato, superficiale e spesso ignorante.

Il nuovo codice della strada: la questione monopattini

Per portare più sicurezza sulle strade, bisognerebbe per prima cosa insegnare alle persone i limiti e l’uso dei monopattini. Dice Salvini: “Stiamo lavorando a un nuovo Codice della strada, puntando su educazione, prevenzione e sanzione”. Così per i monopattini, non sarà solo limitata la velocità, ma anche “sono in corso approfondimenti sui temi del casco, dell’immatricolazione e della targa. La sicurezza viene prima del business”.

Entro il 2023, spiega il Ministro in una diretta social, saranno resi obbligatori targa e casco. E prosegue: “Stiamo lavorando anche a una distanza minima di un metro e mezzo per superare con auto e camion i ciclisti perché stiamo piangendo troppo morti”.

Le stesse regole varranno tanto per i monopattini di proprietà tanto per quelli in sharing. Così Assosharing, l’associazione che riunisce i principali operatori della sharing mobility in Italia, mette subito il cappello sulle ipotesi di revisione del Codice: “Esprimiamo soddisfazione per l’attenzione posta dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, sul versante dei monopattini privati e sui controlli relativi alle caratteristiche tecniche e funzionali dei mezzi che vengono venduti ai consumatori”.

Spiega Assosharing: “Ad esempio, i mezzi privati su due ruote, che raggiungono velocità superiori ai 20 km/h sfuggendo spesso ai controlli, rappresentano la causa principale, quasi assoluta, alla base degli incidenti”. Una differenza netta con i monopattini in sharing, per i quali è già in vigore il limite di 20 km/h. Grazie a questa soglia si registrano 2,07 incidenti ogni 100 mila km percorsi con monopattini in sharing e 5,01 ogni 100 mila spostamenti, come indicato da uno studio dell’osservatorio sharing mobility.

Codacons: “Serve giro di vite. Divieto per minorenni e casco obbligatorio per tutti”

Il Codacons è soddisfatto di quanto detto dal vicepremier: “Bene il giro di vite in materia di monopattini e sicurezza stradale, ma senza un incremento dei controlli lungo le strade qualsiasi misura rischia di essere inefficace. Lo afferma il Codacons commentando le misure annunciate dal Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini”.

Scrive il Codacons: “Da anni chiediamo di adottare misure per incrementare la sicurezza stradale e tutelare l’incolumità di chi usa i monopattini. Nel settore regna infatti il far west anche a causa della carenza di norme nazionali efficaci che regolamentano l’utilizzo di tale mezzo di locomozione sempre più frequente sulle nostre strade. Solo tra il 2021 e il 2022 in Italia si sono registrati in totale 24 morti alla guida di monopattini, e il numero di incidenti gravi è in forte ascesa”.

In particolare il Codacons chiede al Governo di disporre il divieto d utilizzo dei monopattini per i minori, rendere il casco obbligatorio per tutti gli utenti che guidano tale mezzo di locomozione indipendentemente dall’età, introdurre l’obbligo di targa e copertura assicurativa al pari di ciclomotori e automobili e l’installazione di limitatori di velocità e strumenti in grado di bloccare automaticamente il mezzo quando vi si sale in due persone.

Conclude il Codacons: “Soprattutto, serve incrementare i controlli delle forze dell’ordine lungo le strade, perché altrimenti qualsiasi misura e qualsiasi inasprimento delle sanzioni sarà inutile ed inefficace”.