
Microsoft rilancia nei confronti della rivale Sony. E, secondo quanto riferito dal quotidiano finanziario The Wall Street Journal, il gruppo guidato da Saty Nadella ha offerto a Sony un contratto di 10 anni per le versioni dell’iconico franchise di successo Call of Duty sulle piattaforme PlayStation. Una mossa chiara per cercare di sciogliere i nodi (anche in relazione alle attività di indagine condotte sia nel Regno Unito, sia nell’Unione Europea, unitamente alle verifiche tuttora in corso proprio negli Usa) in relazione al processo di acquisizione che ha visto il colosso di Redmond mettere sul piatto gli oltre 68 miliardi di dollari per acquisire il publisher statunitense proprietario della serie videoludica Call of Duty.
Sony e le contestazioni sull’operazione di Microsoft per Call of Duty
Sony, a seguito di tale operazione, fin da subito aveva sollevato non poche lamentele in termini di concorrenzialità, mettendo al centro dell’attenzione proprio la saga sparatutto. Il suo ceo, Jim Ryan, nello scorso mese di settembre aveva dichiarato che la proposta da parte di Microsoft di mantenere la popolare serie di giochi realizzata da Activision Blizzard su PlayStation per tre anni dopo la scadenza dell’attuale accordo era inadeguata. Ora, dunque, c’è la decisione di Microsoft di ampliare le tempistiche operative, al fine di provare a rasserenare la situazione e “ammorbidire” (nel senso migliore dell’espressione) eventuali blocchi od ostacoli. La serie videoludica Call of Duty rappresenta sicuramente una delle Ip in grado di trainare e cubare in modo significativo il business per PlayStation, in uno scenario che deve fare i conti con un potenziale rallentamento del mercato a seguito dello shortage permanente di console, oltre che per la crisi dei consumi. Il tutto mentre Microsoft, a partire dal 2023, potrebbe effettuare un ritocco al rialzo per i prezzi dei suoi videogame.