
Come anticipato lo scorso 4 luglio, nei confronti di Microsoft (fonte Financial Times) l’Antitrust Ue è pronta ad aprire un’indagine formale per Teams, a 15 anni di distanza dalla condanna del 2008 con la quale il colosso di Redmond era stata sanzionata per abuso di posizione dominante. L’indagine Ue si basa sul fatto che Microsoft aveva offerto gratuitamente l’app di videoconferenza Teams con il software Office. A fronte di questo, nel 2020 Salesforce (che detiene l’app di messaggistica workspace Slack) aveva presentato un reclamo, per violazione delle leggi sulla concorrenza nell’Ue. Erano stati avviati dialoghi e confronti per trovare una soluzione, ma la situazione si sarebbe arenata a fronte dell’impatto geografico delle concessioni e della determinazione del prezzo di Teams. Di qui sarebbe scaturita la decisione di un’azione da parte dell’ente regolatore europeo.
Microsoft: le accuse per Teams e la rivalità con Slack
Nei confronti delle Big Tech Usa nell’Ue stanno aumentando le pressioni. Questa indagine su teams da parte dell’ente di Bruxelles vuole prevenire l’eventuale utilizzo della forza da parte del colosso di Redmond in un determinato ambito attraverso il cosiddetto bundling (legame tra i prodotti). In particolare, Stéphanie Yon-Courtin – membro francese del Parlamento Europeo – chiede alla commissione di agire, evidenziando che nel frattempo che Teams ha raggiunto circa 270 milioni di utenti mentre Slack ne ha circa 20 milioni. Come detto in apertura, Microsoft nel 2008 era stata condannata per abuso di posizione dominante costringendo gli utenti a scaricare Internet Explorer con Windows. Dopo aver dichiarato di aver risolto il caso, in realtà il gruppo attualmente guidato da Saty Nadella era stato sanzionato nuovamente nel 2013 dall’Antitrust Ue per 561 milioni di euro per non aver rispettato i suoi impegni. Ma non è tutto. Dopo aver ottenuto la cancellazione della sospensiva richiesta dall’Antitrust Usa (la FTC) in relazione all’acquisizione di Activision, a fronte della scadenza fissata per oggi, sembra che Microsoft di concerto con il publisher di Call of Duty intenda (come previsto dagli accordi) allungare le tempistiche per il perfezionamento dell’operazione. Tra le ragioni ci sarebbe anche l’attesa per le decisioni dell’Antitrust del Regno Unito, che deve ancora decidere sull’operazione da 69 miliardi di dollari.