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RUSSELL HOBBS

Forte di un’acquisizione quasi decennale di Oculus e di oltre 15 miliardi di dollari spesi negli ultimi tre anni nell’utopico mertaverso, non pago Mark Zuckerberg ha voluto dire la sua opinione sul visore di Apple: il Vision Pro. Il fondatore di Meta non è apparso turbato dalla novità della Mela morsicata. Anzi, in un incontro a livello aziendale con i dipendenti Meta (a cui The Verge ha partecipato), il ceo ha affermato che il dispositivo Apple non ha presentato grandi scoperte tecnologiche che Meta non avesse “già esplorato” e che la sua visione di come le persone useranno il dispositivo “non è quello che voglio”. Ha anche sottolineato il fatto che l’imminente visore Quest 3 di Meta sarà molto più economico (negli Stati Uniti sarà proposto a 499 dollari invece dei 3.499 dollari che Apple prevede per l’inizio della distribuzione nel 2024). Questo posizionamento, ragionamento banale, secondo Zuckerberg dà la possibilità a Meta di raggiungere una base di utenti più ampia.

Continua Zuckerberg: “Penso che il loro annuncio mostri davvero la differenza nei valori e nella visione che le nostre aziende apportano a questo in un modo che ritengo davvero importante”, per poi aggiungere che “le persone che interagiscono in modi nuovi e si sentono più vicine” ma anche “l’essere attivi e fare le cose”. “Al contrario, ogni demo che hanno mostrato era una persona seduta su un divano da sola”, ha detto del keynote del WWDC di Apple. “Voglio dire, potrebbe essere la visione del futuro dell’informatica, ma tipo, non è quella che voglio”.

Le posizioni di Zuckerberg sono coraggiose, anche perché francamente nei suoi progetti su Quest e sul metaverso non ha mai mostrato o profuso l’impegno estetico, funzionale e innovativo che Apple ha sciorinato nell’arco di una ventina di minuti rimandando al 2024. Horizon World e tutte le cose che gravitano intorno a questo concetto di Meta sono apparsi immediatamente più vecchi e arretrati rispetto a quanto può offrire Vision Pro. A prescindere dal prezzo, che è dichiaratamente dedicato a sviluppatori e professionisti così come lo sono altri visori ben più costosi. Se poi vogliamo davvero entrare nel dettaglio, il mondo di Quest è un invito alla solitudine, sia per le poche persone presenti sia per il modo di utilizzo che isola completamente dal resto del mondo. Parliamo di un “universo” nel quale il più grande annuncio degli ultimi due anni è stato che gli avatar (con una grafica in stile primi anni 2000) sono passati da essere mezzobusto ad avere le gambe (ferme).

A chi scrive appare un Mark Zuckerberg in debito d’ossigeno. Anche questa volta non ha voluto capirci molto e ha scelto di trincerarsi ottusamente dietro un’idea, un’utopia tutta sua che è già costata tantissimo a Meta e ha prodotto il licenziamento di decine di migliaia di dipendenti. Questi sono i risultati concreti di un progetto che non interessa ai consumatori così come non entusiasma nemmeno le persone interne all’azienda.

Zuckerberg ha provato a mischiare un po’ le carte svelando Quest 3 (che comunque sarà disponibile in autunno) qualche giorno prima dell’exploit di Apple, però francamente quanto proposto fin qui da Meta non appare all’altezza di una visione più ampia e raffinata sviluppata a Cupertino. Per allinearsi, l’azienda dovrebbe ripartire da zero: già il metaverso costa oltre 3 miliardi di dollari l’anno senza generare un giro d’affari sostenibile, ricominciare sarebbe uno sforzo immane. Meta ha cercato a lungo di posizionarsi come leader nello spazio della realtà virtuale e aumentata, riuscendo solo a proporre progetti poco interessanti. Gli investimenti, per giunta, stanno causando preoccupazione crescenti tra alcuni investitori. L’introduzione di Vision Pro non è solo una grave minaccia competitiva: è la dimostrazione di come andrebbero fatte le cose.

Meta ha riscontrato un successo iniziale transitorio nei giochi VR e nel fitness, ma ha faticato a raggiungere la fascia alta e il mercato informatico generale che Apple sta perseguendo, con Quest Pro dell’anno scorso visto in gran parte come un flop.

Bando alle ciance, ecco il discorso fatto da Mark Zuckerberg in riferimento a Apple Vision Pro:

“Apple ha finalmente annunciato il suo visore, quindi voglio parlarne per un secondo. Ero davvero curioso di vedere cosa avrebbero spedito. E ovviamente non l’ho ancora visto, quindi imparerò di più mentre ci giocheremo e vedrò cosa succede e come le persone lo usano.

Da quello che ho visto inizialmente, direi che la buona notizia è che non ci sono soluzioni magiche che hanno per nessuno dei vincoli sulle leggi della fisica che i nostri team non hanno già esplorato e pensato. Hanno optato per un display a risoluzione più alta, e tra quello e tutta la tecnologia che hanno messo lì per alimentarlo, costa sette volte di più e ora richiede così tanta energia che ora hai bisogno di una batteria e di un cavo collegato per usarlo. Hanno fatto quel compromesso di progettazione e potrebbe avere senso per i casi che stanno cercando.

Ma guarda, penso che il loro annuncio mostri davvero la differenza nei valori e nella visione che le nostre aziende portano a questo in un modo che penso sia davvero importante. Innoviamo per assicurarci che i nostri prodotti siano il più possibile accessibili e alla portata di tutti, e questa è una parte fondamentale di ciò che facciamo. E abbiamo venduto decine di milioni di missioni.

Ancora più importante, la nostra visione del metaverso e della presenza è fondamentalmente sociale. Riguarda le persone che interagiscono in modi nuovi e si sentono più vicine in modi nuovi. Il nostro dispositivo riguarda anche l’essere attivi e fare cose. Al contrario, ogni demo che hanno mostrato era una persona seduta su un divano da sola. Voglio dire, potrebbe essere la visione del futuro dell’informatica, ma tipo, non è quella che voglio. C’è una vera differenza filosofica in termini di come ci stiamo avvicinando a questo. E vedere cosa hanno messo là fuori e come competeranno mi ha reso ancora più entusiasta e per molti versi ottimista sul fatto che ciò che stiamo facendo conta e avrà successo. Ma sarà un viaggio divertente”.