
L’Ue mette nel mirino Meta. Il 23 giugno il Commissario al Mercato e Servizi, Thierry Breton, incontrerà il gran patron Mark Zuckerberg chiedendo al colosso dei social di agire immediatamente per contrastare i contenuti inappropriati rivolti ai minori, poiché il Codice di Condotta volontario (dal quale è uscito Twitter) attuato non opera a dovere. Le varie piattaforme di social media come Instagram, TikTok, Snapchat e YouTube hanno suscitato non poche preoccupazioni nei confronti delle autorità di regolamentazione e nonché degli utenti per i contenuti ai minori. Le parole del Commissario Thierry Breton sono nette, come scritto in un tweet: “Il codice volontario di Meta sulla protezione dei minori sembra non funzionare. Mark Zuckerberg deve ora spiegare e agire immediatamente. Discuterò con lui al quartier generale di Meta a Menlo Park in California della questione.
Meta: le azioni attuate e la prospettiva del DSA
Meta ha replicato con le dichiarazioni di un portavoce, come riferisce l’agenzia Reuters, secondo le quali afferma di avere politiche e tecnologie rigorose per impedire ai predatori di trovare o interagire con adolescenti sulle sue app. Ha detto che i team di Meta hanno smantellato 27 reti abusive tra il 2020 e il 2022, mentre nel gennaio di quest’anno aveva disabilitato più di 490.000 account per aver violato le sue politiche sulla sicurezza dei bambini. Dal canto suo, Thierry Breton ha affermato che Meta dovrebbe anche dimostrare le misure che intende adottare per conformarsi alle regole sui contenuti online dell’Unione europea note come Digital Services Act (DSA) dopo il 25 agosto o affrontare pesanti sanzioni. Il DSA vieta alcuni tipi di pubblicità mirate su piattaforme online, come quelle destinate ai bambini o quando si utilizzano categorie speciali di dati personali, come etnia, opinioni politiche e orientamento sessuale. Le violazioni del DSA possono comportare l’erogazione di sanzioni fino al 6% del fatturato globale di un’azienda.