
I legislatori dell’UE hanno dato il via libera a una serie di regole fondamentali per tenere a freno il potere di giganti della tecnologia come Google, Amazon, Apple, Facebook e Microsoft, ma applicarli potrebbe essere un problema a causa delle risorse limitate delle autorità di regolamentazione.
Oltre alle regole note come Digital Markets Act (DMA), i legislatori hanno anche approvato il Digital Services Act (DSA), che richiede alle piattaforme online di avere un maggiore attenzione e controlli più severi al fine di sorvegliare Internet e i contenuti illegali che sono pubblicati.
Le aziende rischiano multe fino al 10% del fatturato globale annuo per violazioni del DMA e 6% per violazioni del DSA. I legislatori e gli stati dell’UE hanno raggiunto un accordo politico su entrambi i corpus regolamentari all’inizio di quest’anno, lasciando alcuni dettagli da appianare.
I due elenchi di regole per le Big Tech si basano sulle esperienze del capo dell’antitrust dell’UE Margrethe Vestager con le indagini sulle società. Ha istituito una task force del DMA, con circa 80 funzionari dedicati: secondo i critici è un team inadeguato. Il legislatore Andreas Schwab, che ha guidato la questione attraverso il Parlamento europeo, ha chiesto una task force più ampia per contrastare le tasche profonde di Big Tech. L’Organizzazione europea dei consumatori (BEUC) ha fatto eco alle stesse preoccupazioni.
“Abbiamo lanciato l’allarme la scorsa settimana con altri gruppi della società civile che se la Commissione non assume gli esperti di cui ha bisogno per monitorare le pratiche di Big Tech sul mercato, la legislazione potrebbe essere ostacolata da un’applicazione inefficace”, ha affermato il vicedirettore generale del BEUC Ursula Pachl in una dichiarazione.
Il DMA è destinato a imporre cambiamenti nelle attività delle aziende, richiedendo loro di rendere interoperabili i loro servizi di messaggistica e di fornire agli utenti aziendali l’accesso ai propri dati. Gli utenti aziendali sarebbero in grado di promuovere prodotti e servizi concorrenti su una piattaforma e raggiungere accordi con i clienti al di fuori delle piattaforme.
Le aziende non potranno privilegiare i propri servizi rispetto a quelli dei rivali o impedire agli utenti di rimuovere software o app preinstallati, due regole che colpiranno duramente Google e Apple.
La DSA vieta la pubblicità mirata rivolta ai bambini o basata su dati sensibili come religione, genere, razza e opinioni politiche. Saranno inoltre vietati i modelli oscuri, che sono tattiche che inducono in errore le persone a fornire dati personali alle aziende online.