
Mercedes-Benz si allinea alla dilagante abitudine tra le case automobilistiche di abbinare la sottoscrizione di un abbonamento mensile al fine di permettere di sbloccare alcune funzionalità già presenti in auto. In questo caso il componente aggiuntivo è chiamato “Aumento dell’accelerazione” e consente ai conducenti di pagare per accedere alle prestazioni maggiorate del motore, peraltro di cui il veicolo è già capace e “bloccato” in fabbrica.
L’abbonamento annuale di Mercedes-Benz da 1.200 dollari migliora le prestazioni aumentando la potenza dei motori tra il 20% e il 24%, aumentando la coppia e riducendo da 0,8 a 0,9 secondi l’accelerazione da 0 a 60 mph (circa 100 kmh) in modalità di guida dinamica (tramite The Drive). L’abbonamento non viene fornito con alcun aggiornamento hardware fisico, ma sblocca semplicemente tutte le funzionalità del veicolo, indicando che Mercedes ha intenzionalmente limitato le prestazioni per poi venderle come optional. L’aumento dell’accelerazione è disponibile solo per i modelli di auto elettriche Mercedes-EQ EQE e Mercedes-EQ EQS.

Come sugli smartphone, il freemium in chiave automotive
I marchi automobilistici hanno iniziato a limitare le funzionalità integrate del veicolo per venderle successivamente come abbonamenti durante la vita utile del veicolo e come opzione da abilitare in modalità “over the air”. Un po’ come le app freemium degli smartphone: offrono il minimo indispensabile, per sbloccare tutte le funzioni e soprattutto ottenere quelle plus è necessario pagare. La funzione plus di Mercedes-Benz è una manciata di prestazioni in più.
Poiché le vendite globali di nuove auto sono diminuite negli ultimi anni, le case automobilistiche si sono orientate verso la vendita di aggiornamenti software e funzionalità come abbonamenti per generare un flusso di entrate continuo anche per un lasso di tempo molto lungo successivo all’acquisto dell’auto stessa. Sebbene ciò abbia senso per alcune offerte specifiche del software (come le funzionalità di navigazione premium o il monitoraggio remoto del veicolo), Mercedes- Benz sta mettendo a pagamento l’incremento di prestazioni del veicolo e questo approccio fa parte di una tendenza emergente e più ripugnante che vede i marchi automobilistici limitare le capacità dell’hardware che viene fornito appena uscito dalla fabbrica. Come dire che l’equipaggiato del veicolo è completo ma bloccato salvo non si paghi.
Pochi mesi fa BMW ha suscitato non poco malcontento addebitando allo stesso modo un abbonamento mensile di 18 dollari in alcuni Paesi per consentire ai proprietari di utilizzare i sedili riscaldati già installati all’interno dei suoi veicoli. Un esempio tra i tanti che vertono sulle funzionalità installate ma “protette” dal produttore di automobili. Attività che è iniziata nel corso del 2020. Anche BMW ha provato, senza successo, ad addebitare ai clienti 80 dollari all’anno per accedere ad Apple CarPlay e Android Auto. Davvero assurdo, se si pensa che sono funzioni gratuite e che praticamente tutte le case automobilistiche offrono gratuitamente incluse nella dotazione del sistema di entertainment in auto.