
Sul palco dell’Italian Pavillion un emozionato Richard Yu dice: “Noi crediamo negli smartphone perché sono lo strumento ideale per connettere le persone. Vogliamo quindi assicurare schermi più grandi, batterie più capaci, dimensioni portatili e connettività veloce”. Il Direttore globale della divisione consumer di Huawei inizia con il presentare Matebook X Pro, nuova evoluzione dei portatili Windows con un display da 14″.
Il pannello è di tipo FullView Touchscreen: permette di interagire con il sistema operativo usando le dita con le gesture e occupa una superficie frontale del 91% in fromato 3:2 (2.160×1.440 pixel). Il ponte tra notebook e smartphone è assicurato dalla tecnologia Huawei Share OneHop. Basta appoggiare il telefonino di fianco al touchpad per scambiare foto e informazioni in modo rapido e semplice tra i due dispositivi.
Largo al 5G
Si avvicina il momento clou quando Yu parla del 5G e lo definisce il futuro per l’intera industria della mobile technology. Huawei offre un gamma completa di soluzioni: dalle celle, ai dispositivi per la casa. Compresi i modem e i router 5G da installare in ufficio o in ambito domestico affidati al chip Balong 5000. Lo stesso che è integrato nel prodotto più atteso di questa conferenza: il Mate X.

Si piega in modo nuovo
Il Mate X propone un design nuovo: si apre facendo ruotare la valva posteriore di circa 90 gradi, che si congiunge a quella anteriore e forma un display con diagonale di 8 pollici (ratio 8:7.1). In pratica, da chiuso i due lati anteriore e posteriore del dispositivo sono touchscreen essi stessi: rispettivamente da 6,6″ (ratio 19.5:) e 6,38″ (25:9). Sul dorso di fianco al pannello trova posto un segmento di hardware che integra le tre fotocamere firmate da Leica.

Proprio questo componente cela il segreto per cui il Mate X si chiude senza lasciare spazi tra i due pannelli e lo schermo ha uno spessore di 5,4 mm (sono 11 mm da chiuso). In questo modulo sono ospitate anche le antenne, una parte dell’elettronica e il connettore Usb-C per fare in modo che le due valve con lo schermo siano prive di bordi e sostanzialmente dedicate a ospitare la doppia batteria da 4.500 mAh e poco altro. Questa soluzione è innovativa e interessante perché consente di avere un orientamento nell’impugnare lo smartphone (proprio nella zona più spessa che ospita le fotocamere) e di avere la percezione che lo schermo sia super sottile.
Design inedito
Interessante anche il fatto che i due display con il Mate X chiuso operano in modo indipendente, dando nuovi stimoli creativi per la registrazione dei selfie e per l’utilizzo del reparto imaging. Lo schema fotografico dovrebbe essere ereditato dal Mate 20 Pro ma potrebbe anche essere ispirato al futuro P30 Pro.
Il design di Huawei si è quindi concentrato sul rendere il più sofisticato possibile il meccanismo a cerniera che adotta processi lavorativi paragonabili alle soluzioni meccaniche adottate nei prodotti di alta “orologeria”. Uno sforzo necessario per assicurare solidità e per dare il giusto risalto a una configurazione hardware “best in class”.
Mate X si affida al Kirin 980 corredato dal modem Balong 5000 per la connettività 5G e assistito da 8 GB di Ram e 512 GB di storage. È anche dual sim: il vano principale supporta 2G, 3G, 4G e 5G; quello secondario si ferma al 4G.
Infine, Yu ha anche svelato il nuovo sistema di ricarica super veloce con alimentatore da 55 watt. Mentre sul fronte 5G ha voluto precisare che le soluzioni adottate sono compatibili con i più stringenti protocolli di sicurezza delle trasmissioni su rete cellulare, comprese le specifiche imposte da Nsa. Un chiaro messaggio per distendere i rapporti con gli Stati Uniti.

Prezzo e disponibilità
Huawei Mate X arriverà nella seconda perte dell’anno a un prezzo di 2.299 euro. Il trend di questo genere di porodotti è chiaramente di categoria elitaria, non ci stupisce che anche il brand cinese si stia posizionando in questo modo. Yu è stato chiaro: “State vedendo un prodotto che ha richiesto anni, persone e investimenti per essere studiato e portato a questi livelli. È un concentrato di tecnologia senza precedenti. Il prezzo va di pari passo”.

Ulteriore segnale che forse la rincorsa al ribasso nei prezzi degli smartphone non è più pagante e sostenibile per nessuno, nè per l’industria nè per il canale di vendita. E tantomeno per i consumatori.