
Sembrano passate ere geologiche dai primi esperimenti in computer grafica applicata ai film per fare apparire gli attori più giovani o più vecchi. Spesso e volentieri con risultati macchiettosi e ridicoli. Questo perché è immensa la mole di lavoro affidata all’elaborazione in postproduzione del girato al fine di ottenere risultati realistici con i visi. Il “turbo” in questo processo, ma sarebbe dire l’innovazione sostanziale proposta, arriva dai ricercatori di Disney che hanno rivelato FRAN, un nuovo strumento di intelligenza artificiale che può invecchiare o ringiovanire in modo convincente un attore in una frazione del tempo finora necessario.
Il funzionamento della piattaforma è stato spiegato all’interno di un documento accademico, nel quale Disney Research Studios spiega che FRAN (che sta per “Face Re-Aging Network” e quindi riguarda la modifica dell’età evidenziata dal viso) è una rete neurale addestrata utilizzando un ampio database contenente coppie di volti sintetici generati casualmente e di età diverse. Questo processo aggira la necessità di trovare migliaia di immagini di persone reali di età diverse (documentate) che raffigurano la stessa espressione facciale, posa, illuminazione e sfondo.
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FRAN utilizza queste informazioni per elaborare una previsione sulle aree del viso di una persona reale che sono interessate dall’invecchieranno e come questo avviene, quindi sovrappone i nuovi dettagli, come l’aggiunta o la cancellazione di rughe e guance, al filmato. Il risultato è ciò che i Disney Research Studios affermano essere “il primo metodo pratico, completamente automatico e pronto per la produzione per far invecchiare i volti nelle immagini video”. Osservando gli esempi video forniti da Disney, la tecnologia fa decisamente coppia con il classico filtro invecchiamento di Snapchat.
Ci sono alcune limitazioni, tuttavia, e questo tipo di ricerca non è unico. La Disney ha notato che FRAN potrebbe non essere adatto per alterazioni significative come il ritocco dell’età da e verso la tenera età e che l’ingrigimento dei capelli e le modifiche del cuoio capelluto non sono riflesse quando viene invecchiato un attore, poiché questo non era presente nel set di dati utilizzato per addestrare l’intelligenza artificiale. Dato che il lavoro manuale di applicazione degli effetti speciali in post-produzione e persino l’applicazione pratica del trucco protesico non hanno queste restrizioni, è improbabile che FRAN sostituisca fin da subito alcuni processi cinematografici. Anzi, ci vorrà ancora un po’ di sviluppo da parte di Disney affinché diventi un tool davvero efficiente.
Però sta di fatto che l’uso di una intelligenza artificiale, addestrata in modo parziale finora, permette di ottenere risultati eclatanti. O, quantomeno, che sembrano altrettanto buoni, se non migliori, sia delle tecnologie finora utilizzate sia degli strumenti di trucco fisico.
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Non c’è da meravigliarsi che la Disney abbia lavorato all’automazione degli effetti visivi dato che è uno dei più grandi produttori di film che necessitano di operare sull’età degli attori, ringiovanendoli o invecchiandoli. Si pensi a Capitan America in Avengers: Endgame. Oppure ad altri personaggi dell’universo cinematografico Marvel come Nick Fury (Samuel L. Jackson in Captain Marvel), Hank Pym (Michael Douglas sempre in Endgame) ed Ego the Living Planet (Kurt Russell nella serie de I Guardiani della Galassia). Sono tutti esempi di come i volti degli attori sono stati modificati visivamente negli ultimi anni, oltre a personaggi di Star Wars come Leia Organa (Carrie Fisher) e Wilhuff Tarkin (Peter Cushing).

Inoltre, questa non è la prima volta che la Disney ha addestrato un’intelligenza artificiale per alterare l’aspetto di qualcuno nelle riprese video, poiché il suo branch di ricerca aveva precedentemente rilasciato uno strumento di deepfake “fotorealistico” nel 2020. Industrial Light & Magic (la società di effetti visivi della Disney) ha anche lavorato su sistemi per ridurre gli effetti visivi di post-produzione che sono effettivamente in uso, come i giganteschi schermi video a Led alti 6 metri per le scenografie di The Mandalorian .
Nonostante i suoi potenziali vantaggi nel cinema, non è chiaro se la Disney intenda rendere l’intelligenza artificiale FRAN una risorsa disponibile al pubblico. Da una parte perché c’è ancora sicuramente un margine di miglioramento, quindi potrebbe volerci un po’ prima di vedere un livello adeguato e realistico di effetti visivi, un po’ perché gli utilizzi indebiti sarebbero davvero numerosi.