
Food: l’inflazione spinge il carrello degli italiani verso i discount per arginare i rincari dei prezzi e sulla private label. Al contempo, si conferma stabile al 3% del fatturato il peso dell’online. In generale, le vendite aumenteranno nel 2023 del 2,8%. Ma questo non determina più entrate per le insegne della Gdo. Nel 2022 a fronte di una crescita del 6,7% l’ebit margin è stato dell’1,4%. Questi, in sintesi, i trend che emergono dalla nuova edizione dell’Osservatorio dell’Area Studi Mediobanca sulla Grande distribuzione Organizzata e internazionale.
Food: le vendite online, le private label e la redditività di Eurospin
Nel food, il canale delle vendite alimentari on-line anche nel 2022 è cresciuto (+10,5% sul 2021) ma comunque in Italia resta stabile in termini di peso, cubando circa il 3% del fatturato complessivo. Gli italiani continuano a prediligere l’acquisto nei punti vendita. E – proprio a seguito dell’impennata dei prezzi – per contenere l’impatto dell’inflazione sui loro portafogli hanno rivolto lo sguardo sulle opzioni di risparmio. Due le leve attivate per tutelare il carrello della spesa. La prima riguarda l’attenzione rivolta alle private label, quindi all’offerta di marca del distributore, che ha registrato nel 2022 un aumento delle vendite del 9,4% sull’anno precedente quasi a quota 13 miliardi di euro. La seconda ha visto i consumatori rivolgere le proprie attenzioni e intenzioni di acquisto verso il canale dei discount, che sono cresciuti del 5% nell’ultimo quinquennio. Guardando alla classifica delle vendite tra le insegne dal 2017 in testa ci sono Md e da Lidl Italia: terza piazza per Agorà. A Eurospin il vertice per utili cumulati dal 2017 (quasi 1,3 miliardi e meglio di Esselunga) unica insegna italiana nella top tre di redditività a livello internazionale (18,2%), dopo la statunitense Target (30,1%) e prima di Wal-Mart (17,8%).