
Le nuove Sony Alpha 7C mirano a conquistare i cuori di professionisti e appassionati di fotografia che non vogliono rinunciare alla qualità del full frame abbinata a una portabilità elevata. Il corpo compatto, peraltro rinforzato per evitare l’intrusione di polvere (non tropicalizzato ma rinforzato) e una disposizione compatta ma completa di controlli a mano, tra cui un preciso mirino ottico abbinato al classico display ruotabile, permettono alle nuove Alpha 7C di essere un’eccellente alternativa alle Aps-C ma con tutti i vantaggi di un sensore full frame. Abbiamo avuto modo di provare la Sony Alpha 7C R abbinata al nuovissimo obiettivo FE 16-35 F2.8 GM II (SEL-1635GM2), un ultra grandangolare della serie G-Master che si vanta di essere il più “compatto e leggero al mondo”. E in effetti è stato così perché la maneggevolezza data dal kit 7C R e ottica è impressionante, fin dai primi istanti. Il peso complessivo sfiora 1,2 Kg senza raggiungerli. Nonostante la compattezza della nuova Alpha, l’impugnatura correttamente dimensionata in termini di profondità assicura un grip perfetto, in virtù anche del trattamento dell’incavo. L’abbiamo usata “liscia”, senza ulteriori supporti per il collo e impugnandola a mano libera: non sembra nemmeno di averla in mano. Scatto veloce e reattivo, qualità assicurata. Anche nelle pose più lunghe, il peso contenuto aiuta a mantenere inquadrato il soggetto.

A proposito di inquadratura e autofocus, ci siamo posti come obiettivo sì di provare la nuova Alpha 7C R con un’ottica grandangolare di ultima generazione, ma anche di testare la nuova intelligenza artificiale che gestisce l’autofocus. Quindi molte foto sono state eseguite in automatico ma abbiamo anche agito in manuale (e non solo), il riscontro è di una definizione e di una coerenza cromatica con la scena che è incredibile. Sono interessanti due aspetti in particolare. Il primo è dato dalla capacità della nuova 7C R di gestire bene anche le sovraesposizioni: dal Raw è possibile recuperare informazioni preziose per rimettere in equilibrio lo scatto. Il secondo è dato dalla dimensione del sensore: ben 61 Mpixel gestiti dal processore Bionz XR e assistiti dal sistema di messa a fuoco basato su un chip dedicato di intelligenza artificiale.


Quest’ultimo è stato addestrato a riconoscere sei categorie di elementi inquadrati: persone, insetti, auto e treni e tre modalità per gli animali (animali e uccelli, animali, uccelli). Il chip è stato addestrato per riconoscere perfettamente la sagoma una volta che si imposta la tipologia di soggetto da mettere a fuoco dai menu. Quando l’autofocus opera in simbiosi con la IA, il soggetto definito rimane perfettamente a fuoco al cambiare della scena e anche in movimento. Ciò è utile soprattutto quando si deve operare in condizioni “fuori studio”, quindi per catturare l’attimo fuggente. In questo senso, aiuta molto lo scatto continuo pari a 8 fps con il tracciamento AF/AE attivato e fino a 1.000 in Jpeg fine. In sostanza, se state fotografando soggetti in movimento, come nel caso delle foto che vedrete nella galleria, non avete scuse: troverete sicuramente lo scatto perfetto.
In più, Sony ha integrato nella Alpha 7C R (così come nella II) un sistema di stabilizzazione ottica a cinque assi che opera perfettamente per evitare l’effetto mosso. In abbinata con l’obiettivo scelto per l’experience, c’è la garanzia di qualità sul risultato finale. Giusto per la cronaca, la 7C R con la stabilizzazione ottica assicura 7 stop, -4 EV in condizioni di scarsa luminosità (le foto che abbiamo scattato sono pressoché prive di rumore, Iso tra 100 e 51200) e con profondità di colore a 10 bit (4:2:2).
Tanto questa architettura è potente a livello fotografico, quanto lo è nella produzione video perché supporta i Lut e S-Log 3. Inoltre, è possibile impostare la risoluzione di scatto a 61, 26 e 15 Mpixel: come dire, la resa del full frame con la dimensione dei file di una Aps-C, con tutti i vantaggi del full frame in termini di ampiezza della scena inquadrata.




L’Alpha 7C R ci è piaciuta perché mette subito a proprio agio. Abbiamo utilizzato uno dei due tasti personalizzabili (C1 e C2) per assegnare l’accesso rapido al menu dell’autofocus gestito dalla IA, così da cambiare il soggetto di messa a fuoco in base al tipo di scatto senza di volta in volta agire dal menu principale. Quest’ultimo eredita dal ZV-E1 l’impostazione più intuitiva finora vista sui modelli di Sony, permettendo così anche a chi non è avvezzo a questo brand di entrare subito in sintonia con la fotocamera.
Nella nostra esperienza, abbiamo usato sia il display orientabile sia il mirino ottico. Il primo è perfetto e ben visibile anche al sole quando si usa la Alpha 7C R in posizioni “bizzarre” per ottenere l’inquadratura voluta. Il mirino ottico è sempre una certezza per scatti più statici, più ragionati e pensati. Dato che i comandi sono semplici e ridotti al minimo, si riesce a regolare il tutto anche senza staccare l’occhio dal viewfinder.


Dal canto suo, il grandangolare SEL-1635GM2 porta a 72 le ottiche con innesto E-mount. Disponibile da metà settembre al prezzo di 2.700 euro, punta sulla versatilità: può spaziare dagli scatti ai video mantenendo un’elevata capacità di risolutiva. Per Sony si tratta di un obiettivo con “AF avanzato ad Alta Velocità tipici della serie G-Master” e che incorpora la filosofia della “seconda generazione delle ottiche standard e telefoto con apertura F2.8, Sony migliora ulteriormente l’intero sistema Alpha”.
Questa new-entry aggiunge alla gamma uno zoom di seconda generazione con apertura massima F2.8, che va a completare l’offerta composta dall’obiettivo standard (24-70 mm) e dal teleobiettivo (70-200 mm). Tutti questi modelli sono i più leggeri del loro settore e offrono un’eccellente risoluzione, che riconferma ancora una volta la qualità dei sistemi Alpha e apre le porte a infinite possibilità di scatto e ripresa.




Grazie a un nuovo schema ottico, che posiziona efficacemente l’elemento XA (asferico estremo) ad altissima precisione superficiale, l’obiettivo SEL-1635GM2 mantiene una risoluzione elevata con un’apertura massima di F2.8 lungo tutto il range focale. Il merito è della particolare forma asferica, che assicura una libertà senza precedenti. Gli effetti bokeh del grandangolo rispecchiano le straordinarie doti espressive della serie G Master e si accompagnano a prestazioni superlative nei primissimi piani a qualsiasi lunghezza focale, a una distanza minima di scatto di 0,22 m e un ingrandimento massimo di 0,32x.
Il trattamento Nano AR Coating II di Sony, inoltre, elimina riflessi e bagliori per restituire immagini nitide, anche quando l’inquadratura è inondata da una luce intensa. Con una lunghezza totale di 111,5 mm e un peso di circa 547 g (il 20% in meno rispetto al modello precedente), SEL-1635GM2 è lo zoom grandangolare più compatto e leggero al mondo.




L’azione dei veloci motori lineari XD (Extreme Dynamic) di ultima generazione rende l’autofocus silenzioso e due volte più rapido rispetto ai modelli convenzionali – ideale sia per gli scatti che per le riprese. Anche nei video con un frame rate elevato, dove i cambi di messa a fuoco sono più evidenti, il tracking dei soggetti è estremamente accurato.
Rispetto ai precedenti modelli, il breathing nelle riprese è ridotto, per ottenere scene perfette ed espressive senza variazioni nell’angolo di visione. Durante lo zoom, inoltre, il centro di gravità rimane immobile, per girare video stabili utilizzando comodamente un gimbal. La praticità dell’obiettivo è ulteriormente accentuata da funzioni quali la ghiera del diaframma con interruttore on/off o i due pulsanti di blocco della messa a fuoco personalizzabili dal menu della fotocamera. L’elemento anteriore dell’ottica è trattato con un rivestimento al fluoro che facilita la pulizia. Il design a prova di polvere e schizzi consente di utilizzare le fotocamere all’aperto senza correre rischi, per non porre limiti alla creatività.
Sony Alpha 7C R con obiettivo FE 16-35 F2.8 GM II: galleria fotografica



















































