
Alzi la mano chi non conosce i droni di DJI: veri e propri gioielli di tecnologia applicata al volo. Eppure le loro indiscusse qualtà e prestazioni di altissimo profilo non sono bastate per evitare il bando delle Forze Armate, del Pentagono e del Dipartimento dell’Interno degli Stati Uniti tra il 2018 e durante il 2019. Dunque i droni del brand cinese DJI hanno smesso di decollare nel territorio a stelle e strisce.
Il motivo di questo atterraggio forzoso è identico a quello che ha afflitto Huawei, Zte, TikTok e WeChat: preoccupazioni in merito alla siturezza nazionale. Secondo il Governo statunitense, che ha attuato le prime misure di boicottaggio già nei mesi passati, i velivoli contribuivano ad attuare spionaggio per la Cina. Solo che rinunciando a questi modelli, si è creato un “vuoto” per dotare le forze di polizia e amrate con droni dedicati a una serie di operazioni specifiche.

Il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti ha dunque cercato una serie di alternative ai modelli di DJI. Il programma di rimpiazzo è iniziato a fine 2018 e ha richiesto diverso tempo per sostituire gli affidabili prodotti made in China con una serie di altri altrettanto duttili e adeguati agli scopi.
La divisione Innovation Unit della difesa degli Stati Uniti ha dunque finalmente presentato cinque nuovi droni che sono stati testati e approvati per entrare in uso presso le sedi individuate dal Governo.
I modelli approvati sono nello specifico:
- Skydio X2D
- Parrot Anafi Usa
- Altavian M440 Ion
- Teal Drone Golden Eagle
- VAntage Robotics Vesper
Si noti, al pari di quanto è successo con DJI, che ci sono brand anche focalizzati sul mercato consumer. Spiccano la californiana Skydio e la francese Parrot, una delle aziende pioniere nella vendita di droni dedicati agli utenti finali.

Peraltro molte di queste aziende era già impiegata con appalti governativi. Solo che nei passati 18 mesi gli addetti della difesa statunitense si sono concentrati sull’individuazione di modelli che fossero credibili e altrettanto valide alternative alle proposte di DJI. Uno dei portavoce del progetto di sviluppo dei nuovi droni, Matthew Borowski, ha precisato che le scelte attuate permettono “per la prima volta di essere adeguati”.
A questo punto la scelta di come e quali droni impiegare passa alle istituzioni competenti. Come nel caso dell’Esercito degli Stati Uniti, che avrà la possibilità anche di personalizzare i modelli con funzioni specifiche con nel caso di visori termici Flir, oltre a radar, sensori ed equipaggiamenti di varia natura.