
L’amministratore delegato di Disney Rob Iger ha presentato i dettagli di Disney+, l’attesissima piattaforma di streaming della casa di Topolino, che si ripromette di rivaleggiare con Netflix – ma anche con il servizio analogo presentato qualche giorno fa da Apple.

I dettagli
Al lancio, Disney+ si presenterà con un catalogo di 13 classici dell’animazione Disney mai visti in streaming finora, 18 film Pixar, alcuni film Marvel, tutte le pellicole di Star Wars, tutti gli oltre 660 episodi dei Simpson, 250 ore di documentari firmati National Geographic e 100 film originali Disney Channel.
Ma sono previste anche molte novità, tra cui la serie The Mandalorian ambientata nell’universo di Guerre Stellari, il live-action di Lilli e il vagabondo e la produzione animata Marvel What If (fra gli altri titoli legati alla saga degli Avengers ci saranno anche Falcon and Winter Soldier, Loki e WandaVision). Non solo, vedremo anche la nuova stagione di Star Wars: The Clone Wars, un esclusivo documentario dietro le quinte di Frozen 2: Into the Unknown,la serie Pixar Monsters At Work,un film tratto dalla serie Disney Channel Phineas and Ferb e due corti animati relativi a Toy Story 4, uno con protagonista Bo Peep e l’altro Forky.
Quando arriverà
I primi a vedere Disney+ saranno gli Stati Uniti, in cui il servizio aprirà i battenti il prossimo 12 novembre. Il costo si pone in una fascia di prezzo decisamente più bassa rispetto a Netflix (ma anche a Spotify…), sarà di 6,99 dollari al mese o di 69,99 euro all’anno, senza pubblicità. Nei primi mesi del 2020 lo vedremo nel resto del Nord America, in alcuni paesi dell’Asia e in Europa, quindi anche in Italia La diffusione completa è prevista per il 2021.
Un po’ di numeri
Disney+ si propone come rivale diretto e assolutamente credibile di Netflix, che però spende già 8 miliardi di dollari l’anno per i suoi contenuti originali. Disney+ non può fare il proprio ingresso sul mercato con gli stessi numeri, ma ha un piano a investimenti crescenti.
Al debutto avrà 7500 episodi di programmi tv e 400 film e arriverà a superare le 50 serie originali entro il quinto anno. La dimensione di questo investimento iniziamo a intravederla se pensiamo che, con questa operazione, Disney rinuncia ai presunti 150 milioni di dollari di ricavi ottenuti dalla vendita della licenza dei propri prodotti a servizi come Netflix. In questo scenario, la casa di Topolino si accollerà anche i debiti dell’intera operazione.
L’obiettivo è quello di arrivare dai 60 ai 90 milioni di abbonati entro il 2024, anno in cui ci si attende il pareggio e i primi guadagni.