
Sono poco meno di 5,1 milioni gli spettatori (o, meglio, le visualizzazioni) traguardati da Dazn nella quinta giornata di Serie A. I dati di Auditel dimostrano un consolidato di 5.084.863 spettatori distribuiti sulle 10 partite, quindi con utenti duplicati su una o più partite. Si abbassa la media rispetto alla quarta giornata (520mila circa), si alza rispetto alle prime giornate. Ora è di circa 500mila spettatori. Ancora poco se si considera che stiamo parlando della massima serie del Campionato di calcio italiano.

Confermata la formula non riuscita e poco interessante di Zona Gol: 225.561 spettatori. Non si sposta da questo intorno numerico, se si moltiplica è solo perché ci sono più edizioni. Ma basta guardare il programma per rendersi conto che non c’è nulla di attrattivo e coinvolgente. Il risultato dovrebbe fare meditare Dazn sul format e sull’effettiva necessità di occupare quasi due ore di trasmissione per un qualcosa di tutto sommato poco utile.

Tolti i grandi match della quarta giornata, con Inter-Milan a quota oltre 1,6 milioni di spettatori (allo stato attuale, rappresenta il limite superiore degli abbonati di Dazn), nella quinta giornata ha sforato il milione solo Sassuolo-Juventus con 990mila spettatori. Milan-Verona ne ha coinvolti poco meno di 912mila; sopra gli 800mila Bologna-Napoli e Torino-Roma. Cinuque le partite sotto-media, con Udinese-Fiorentina a 109.684 spettatori.
C’è qualcosa da rivedere e ripensare in casa Dazn, continuiamo a ripeterlo. Anche e soprattutto per migliorare l’esperienza di visione delle partite. Ci si può accontentare dell’HD e di non raggiungere qualità superiori, però servizi accessori, una conduzione migliore degli spazi e voci più professionali potrebbero aiutare. Di certo, questi numeri stanno sempre più mettendo in evidenza del modello streaming: non per colpa della tecnologia ma per come Dazn la interpreta e l’ha costellata di disservizi. Alla Serie A serve un salto di qualità che oggi sembra impossibile.