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ByteDance fa rotta sullo streaming musicale. E, dunque, è pronta a incrociare le lame con Spotify, come riportato dal quotidiano finanziario The Wall Street Journal. Il colosso cinese, a cui fa capo il social network TikTok, sta trattando con diverse etichette musicali per ampliare i confini operativi del suo servizio  che si chiama Resso. Attualmente, è disponibile in India, Indonesia e Brasile, oltre che in una dozzina di mercati aggiuntivi. Ma è chiaro che il grande ficus è rappresentato dal mercato Usa. L’idea dovrebbe essere quella di integrare lo streaming musicale all’interno dell’app di microvideo.

Resso, la sfida di ByteDance

Gli ostacoli con le etichette musicali non sono facili da superare, ma ByteDance vuole che il servizio venga eventualmente integrato all’interno di TikTok e che funga da piattaforma importante per la distribuzione di musica in tutto il mondo. Il servizio Resso (che vanta una quota davvero bassa di abbonati o di utenti disponibili) è simile al modello “freemium” di Spotify: offre un livello gratuito supportato da pubblicità e un livello di abbonamento su richiesta. Guardando alla scelta strategica di ByteDance, l’operazione intende sfruttare come leva la forza di TikTok. I principali detentori dei diritti musicali hanno concesso in licenza i loro cataloghi al social network, ma per accordi a breve termine (e ormai prossimi alla scadenza viene riferito) al fine di consentire agli utenti di aggiungere frammenti di canzoni ai loro video. 

TikTok, il traino ideale

Del resto, la popolarità e la diffusione di TikTok sono in costante crescita in particolare tra i giovani. Il social ha contribuito e non poco a far diventare alcune canzoni delle autentiche megahit diventando virali. E il percorso di espansione che ByteDance intende portare avanti nell’ambito dello streaming musicale diventa strategico per conservare la fan base. A ciò si aggiungerebbe (in termini di ricavi) l’abbonamento. È molto ampio il campo della competizione. Non c’è soltanto l’attivismo di Spotify che si sta allargando operativamente in modo significativo anche ad audiolibri e podcast. Le stesse Apple Music e YouTube vantano importanti attività di streaming musicale che competono per gli utenti.