Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo per attuare un quadro di trasferimento e gestione dei dati tra Unione Europea-Stati Uniti, già annunciato a marzo e che adotta le nuove misure di tutela della privacy per la raccolta di informazioni di aziende ed enti statunitensi. L’accordo mira a porre fine al limbo in cui si sono trovate migliaia di aziende dopo che la corte suprema europea ha respinto due precedenti patti a causa delle preoccupazioni sulla sorveglianza degli Stati Uniti.
Il segretario al Commercio degli Stati Uniti Gina Raimondo ha detto ai giornalisti che l’ordine esecutivo “è il culmine del nostro sforzo congiunto per ripristinare la fiducia e la stabilità nei flussi di dati transatlantici” e “garantirà la privacy dei dati personali dell’UE”. L’accordo quadro risponde alle preoccupazioni della Corte di giustizia dell’Unione europea che ha eliminato il precedente scudo UE-USA per la privacy, considerato a suo tempo come valido meccanismo di trasferimento dei dati ai sensi del diritto dell’UE.
La Casa Bianca ha affermato che “i flussi di dati transatlantici sono fondamentali per consentire la relazione economica UE-USA da 7,1 trilioni di dollari” e il quadro “ripristinerà un’importante base giuridica per i flussi di dati transatlantici”. La Casa Bianca ha affermato che l’ordine di Biden ha rafforzato le attuali “tutele della privacy e delle libertà civili” per la raccolta di intelligence degli Stati Uniti e ha creato un meccanismo di riparazione multilivello indipendente e vincolante per le persone che credono che i loro dati personali siano stati raccolti illegalmente dalle agenzie di intelligence statunitensi.
Funzionari dell’UE hanno affermato che ci sarebbero voluti circa sei mesi per completare un complesso processo di approvazione, rilevando che il sistema precedente prevedeva solo ricorso a un difensore civico all’interno dell’amministrazione statunitense, cosa che il tribunale dell’UE ha respinto.
L’ordine di Biden adotta nuove salvaguardie sulle attività di raccolta di intelligence degli Stati Uniti, richiedendo che facciano solo ciò che è necessario e proporzionato, e crea un sistema di riparazione in due fasi: la prima con un “watchdog” dell’agenzia di intelligence; la seconda affidata a un tribunale con giudici indipendenti, le cui decisioni sarebbero vincolare le agenzie di intelligence.
Biden e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a marzo hanno affermato che l’accordo provvisorio offriva tutele legali più forti e rispondeva alle preoccupazioni della corte dell’UE. In queste ore stanno per essere inviate una serie di lettere all’UE dalle agenzie statunitensi “che delineano il funzionamento e l’applicazione del quadro UE-USA sulla privacy dei dati” che “costituiranno la base per la valutazione della Commissione europea in una nuova decisione di adeguatezza”.
In base all’ordine, il Civil Liberties Protection Officer (CLPO) presso l’Ufficio statunitense del Direttore dell’intelligence nazionale indagherà sui reclami e prenderà decisioni. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sta istituendo un tribunale di revisione della protezione dei dati per esaminare in modo indipendente le decisioni del CLPO. I giudici con esperienza nella privacy dei dati e nella sicurezza nazionale saranno nominati al di fuori del governo degli Stati Uniti. Gli attivisti europei per la privacy hanno minacciato di mettere in discussione il quadro se non pensavano che proteggesse adeguatamente la privacy.