
Scrive Carlo Calenda, segretario di Azione, su Twitter: “Circa 100mila giovani tra gli 11-17 anni soffrono di dipendenza dai social, un fenomeno che comporta conseguenze disastrose per il loro benessere psicofisico: depressione, disturbi alimentari, diminuzione del sonno e in gravi casi tendenze al suicidio. Vietiamo l’accesso alle piattaforme per i minori di 13 anni e limitiamone l’utilizzo, solo con consenso dei genitori, fino ai 15. Una proposta chiara per proteggere innanzitutto la salute dei nostri ragazzi”. Da qui si muove Azione per la proposta di legge che vuole vietare l’accesso alle piattaforme social per gli utenti con età inferiore a 13 anni, età certificata da enti terzi.
La proposta di vietare i social ai minori di 13 presentata da Azione
Sul sito di Azione si legge quanto segue:
L’età di iscrizione ai social continua a diminuire, con i nostri ragazzi che passano fino a 5 ore al giorno sui social. Questo, come denunciato da esperti in tutto il mondo, danneggia la loro salute. Tra i ragazzi che usano tanto i social si registrano aumenti dell’incidenza di depressione, crescita di disturbi dell’alimentazione e del sonno, sviluppo di dipendenza dai social e cyberbullismo.
Attualmente in Italia si deve avere 14 anni per iscriversi ai social senza il consenso dei genitori ma di fatto non ci sono controlli. Molte piattaforme prevedono un’età minima di accesso a 13 anni che tuttavia viene verificata mediante un’autocertificazione da parte dell’utente. Quindi è facilmente falsificabile.
Proponiamo di vietare l’utilizzo dei social ai minori di 13 anni e permetterne l’utilizzo solo con il consenso dei genitori fino ai 15, in linea con la normativa europea. Vogliamo stabilire un processo di certificazione dell’età mediante un meccanismo che confermi la presenza dei requisiti anagrafici per l’accesso alla piattaforma, senza condividere i dati personali degli utenti alla piattaforma. Tale meccanismo sarà utilizzabile anche per tutti gli altri siti a maggior rischio per i minori. Proponiamo inoltre la promozione di campagne per la sensibilizzazione dei rischi per le famiglie, gli studenti e le scuole.
Il tutto supportato dal seguente documento dettagliato: