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RUSSELL HOBBS

Arm fa rotta sull’Intelligenza Artificiale. Almeno secondo le intenzioni di Masayoshi Son, ceo di Softbank (che detiene la società britannica di chip, quotata lo scorso 14 settembre alla borsa di New York). Il quotidiano Financial Times ha rivelato che ci sarebbe anche l’interesse da parte del gruppo anche per effettuare un investimento in OpenAI, vale a dire la casa madre di ChatGPT.

Arm: la strategia “offensiva” di Softbank con vista sull’AI

Softbank, preparando proprio nei mesi scorsi il collocamento di Arm al Nasdaq, non aveva fatto mistero di voler spostare la sua posizione in “modalità offensiva”. E una direzione (quasi obbligata) era stata identificata proprio verso l’AI. Il colosso giapponese sarebbe molto interessato a stringere significative partnership tecnologiche strategiche, a cominciare dal produttore di ChatGPT, OpenAI. Contestualmente, il ceo Masayoshi Son sta anche analizzando altri dossier alternativi, proprio per dare impulso al suo conglomerato tecnologico e di sfruttare l’onda dterminata a seguito del successo collezionato in termini di finanziari con l’offerta pubblica iniziale (Ipo). Tra questi era stata paventata l’ipotesi relativa a un approccio preliminare per acquistare Graphcore, un produttore di chip AI con sede nel Regno Unito, che però ha smentito l’indiscrezione in una nota rilasciata all’agenzia Reuters. Con la quotazione in borsa, Arm ha centrato l’obiettivo, assicurandosi una valutazione di 54,5 miliardi di dollari nella sua Ipo negli Stati Uniti, a distanza di sette anni dall’acquisizione perfezionata proprio da Softbank per l’ammontare di 32 miliardi di dollari.