
Il manager a capo dello sviluppo software di Apple si è schierato contro il Digital Markets Act proposto in Europa, affermando che i requisiti della legge minerebbero la sicurezza dell’iPhone e creerebbero una “corsa all’oro” del malware. La legislazione proposta, all’esame dei legislatori dell’UE, include disposizioni che richiederebbero ad aziende come Apple di consentire app store di terze parti sui propri dispositivi. La notizia è stata riportata da Bloomberg.
“I responsabili politici europei sono stati spesso all’avanguardia, ma richiedere il sideloading su iPhone sarebbe un passo indietro”, ha dichiarato mercoledì alla conferenza Web Summit di Lisbona Craig Federighi, vicepresidente senior dell’ingegneria del software di Apple.
“Invece di creare scelte, aprirebbe un vaso di Pandora di software non revisionato e pieno di malware e negherebbe a tutti la possibilità di un approccio sicuro di iPhone”, ha concluso Federighi.
I commenti di Federighi arrivano mentre Apple affronta la pressione globale dei regolatori e una serie di contenziosi per aprire l’App Store alla concorrenza, minacciando un segmento di business che, secondo gli analisti, porta più di 20 miliardi di dollari all’anno nelle casse di Cupertino.
A settembre, un giudice federale degli Stati Uniti ha stabilito che Apple deve consentire agli sviluppatori di applicazioni mobili di indirizzare i consumatori a metodi di pagamento esterni, ma si è fermata prima di ordinare alla società di consentire ai mercati di app di terze parti di funzionare sul suo sistema operativo.