
YouTube, dopo il social cinese TikTok e Meta di Mark Zuckerberg, è nel mirino dell’Unione Europea per quel che riguarda le misure di controllo dei contenuti a tutela dei minori. La piattaforma che fa capo al Alphabet (la casa madre di Google) è stata “invitata” a spiegare in che modo protegge i bambini dai contenuti illegali e dannosi sulle loro piattaforme in linea con le nuove norme previste dal DSA (Digital Services Act) entrato in vigore nell’Ue.
YouTube chiamata a rispondere all’Ue
Secondo quanto riferito dall’agenzia Reuters, il Commissario al Mercato Interno e ai Servizi Thierry Breton – che a inizio di questa settimana ha incontrato l’amministratore delegato di TikTok, Shou Zi Chew – ha deciso di inviare una comunicazione formale a YouTube per avere informazioni. Come noto, a seguito dell’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre nei confronti di Israele, le varie piattaforme social (a cominciare da X, l’ex Twitter di Elon Musk) sono state teatro della pubblicazione di video e notizie non corrispondenti alla realtà. Si è registrato un proliferare di fake news e di contenuti illegali, inclusi alcuni che incitavano all’odio. L’Ue aveva già ricordato al ceo di Alphabet, Sundar Pichai, l’obbligo dell’azienda di proteggere i bambini e gli adolescenti che utilizzano le sue piattaforme da contenuti violenti che raffigurano la presa di ostaggi e altri video espliciti. Per altro, il DSA obbliga inoltre le aziende a essere più trasparenti sui loro processi algoritmici, bot e pubblicità mirate che amplificano i contenuti e fanno di più per contrastare i prodotti illegali, non sicuri o contraffatti venduti sulle loro piattaforme. Le aziende che contravvengono le nuove norme del Digital Services Act rischiano sanzioni fino al 6% del loro fatturato globale.